“RELAZIONE SEMESTRALE” DEL SINDACO, PIAZZA DUOMO E FICUS

piazza

Piazza Duomo in un disegno-progetto di alcuni anni fa

SPUNTI DI RIFLESSIONE SULLA “RELAZIONE SEMESTRALE” DEL SINDACO DI TERRASINI DI ALCUNI MESI FA. SI TRATTA DELLA LA RELAZIONE CHE I SINDACI SONO TENUTI A PRESENTARE SEMESTRALMENTE AL CONSIGLIO COMUNALE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA E SULL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA SVOLTA.

 

 

Quando i nostri amministratori si esercitano con le parole parlate o scritte, le “parlate” volant, le “scritte”, purtroppo per loro, manent. La Relazione del sindaco, oggetto della mia riflessione, tratta del più e del meno di attività amministrativa. Ma quale attività? Aumentare le tasse per servizi come la fatiscente raccolta dei rifiuti senza che sulle carenze e il mancato rispetto dei termini contrattuali venga spesa una parola, anzi vengano fornite giustificazioni per un aumento addirittura retroattivo? O quella di avere cambiato il volto della piazza con l’aggravante di avere espiantato gli alberi storici per impiantare quelli attuali che nulla raccontano della nostra storia? Se queste sono le attività, sarebbe stato meglio per loro e per noi che se ne fossero stati buoni sulle loro poltrone a osservare le mosche e le zanzare che abbondano. Non mi interessa analizzare tutta la relazione, non ne ho il tempo e la voglia, ma ne voglio estrapolare la parte che mi interessa maggiormente e che può essere considerata il documento politico del sindaco e dei suoi “nominati”, e che dà la misura del loro approccio con la “cosa pubblica”, che considerano una “cosa loro”, richiamandosi ad un presunto mandato popolare in bianco anche se espresso da una parte della popolazione che non è maggioranza.
Mi riferisco, in modo specifico, alla vicenda della ristrutturazione della Piazza Duomo con connesso il sacrificio dei Ficus. I nostri amministratori sono dovuti ricorrere ad argomenti chiaramente strumentali, facendosi forti di una volontà manifestata dal Consiglio comunale e dai cittadini, tranne che per la parte riguardante i Ficus. Trascrivo lo slogan contenuto nella Relazione: «TORNARE E CONTINUARE A STUPIRSI» (ove il “tornare”, probabilmente si riferisce ai turisti, mentre il “continuare a stupirsi” non si capisce bene per che cosa!). La Relazione prosegue così: «… (ndr: l’amministrazione) ha voluto marcare la novità di avere una piazza moderna, rifatta nella pavimentazione, nella nuova piantumazione delle piante ornamentali, salvaguardando quella dei Ficus Benjamin, ripiantati alla Villa a Mare, presso la quale fanno bella mostra di sé (!) nel viale d’ingresso, adornando uno dei siti più importanti e più frequentati di Terrasini come meglio non si poteva …». Dopo queste affermazioni trionfalistiche, che sono puntualmente smentite dalla visita ai luoghi citati, mi sono chiesto se raccontare una realtà che non esiste sia frutto di fervida interessata fantasia o del convincimento, sperimentato nel tempo, che ai cittadini si possano raccontare ogni genere di cose senza mai pagare pegno. Ma la Relazione così prosegue: «… Ritengo inutile tornare sulle sovrabbondanti polemiche della vicenda …». Non tornarci su, dunque? Certamente è quello che vorrebbero (lo capisco!), sperando di stendere un velo di silenzio su una brutta faccenda che dovrebbe essere riportata sui manuali dell’inganno. Infatti si vorrebbe far credere che, quanto avvenuto durante i lavori di ristrutturazione (Ficus sradicati), è stato frutto del caso e non della volontà umana. Durante gli interventi in Consiglio comunale, per giustificarne l’espianto prima e la piantumazione dopo, si è ricorso a una frottola secondo cui si è dovuto procedere al definitivo espianto a causa di una tempesta di proporzioni catastrofiche avvenuta in quei giorni, determinando, i Ficus, una situazione di pericolo pubblico. La cosa strana è che per sostituirli il progettista aveva previsto la piantumazione di Melangoli come quelli di Corso Vittorio Emanuele, mentre, contro ogni logica spiegazione, l’amministrazione ha fatto pressione sul Consiglio comunale per indicare alla Sovrintendenza la volontà di impiantare Le Washingtonia. Per farla breve questa amministrazione, che definisce questa piazza come bellissima e apprezzatissima dai residenti e dai visitatori, ha operato in difformità da quanto previsto dal progetto approvato e finanziato, attribuendone la responsabilità al caso. E ciò avviene in ogni vicenda dove sembra che l’amministrazione prenda atto (senza mai esserne responsabile) della volontà del destino e di decisioni prese quasi a “sua insaputa”.
Altro che «sovrabbondanti polemiche» sulla vicenda!

 

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