C’ERA UNA VOLTA L’ARENA FLOREAL

L'ingresso del Floreal come oggi si presenta

L’ingresso del Floreal come oggi si presenta

Sulla nube di fumo azzurrino che si levava dalla mia sigaretta, per qualche secondo veniva proiettata una caleidoscopica immagine a colori, prima di disperdersi nel cielo soprastante. Succedeva anche accanto e davanti a me; e queste magiche nuvolette colorate, come ectoplasmi momentanei, a volte mi distoglievano dalla visione del film che ero andato a vedere.

Le sedie erano di ferro, dure, scomode ed io dimenticavo sempre di portarmi un cuscino da casa come facevano i più previdenti.

Quando divenni “villeggiante” di Terrasini avevo diciott’anni. Era il 1977: i televisori, pur essendo da poco già a colori, erano ancora dei cubi pesanti e difficili da spostare in giardino. Le televisioni private non erano ancora nate e la RAI d’estate mandava in onda film datati, degli anni ’50/’60. La televisione satellitare ed Internet erano ancora nella mente degli dei. E allora, a parte cene tra amici, pizzerie e gelati in piazza (i cocktail non si sapeva neanche cosa fossero), come si poteva passare una serata piacevole?

Le uscite di sicurezza corrose dalla ruggine

Le uscite di sicurezza corrose dalla ruggine

La preparazione cominciava con un rito pomeridiano estivo, che era quello di guardare la programmazione dei film delle arene sul Giornale di Sicilia. Poi ci attaccavamo al telefono, sudando (i telefoni avevano i fili attaccati alle pareti e si doveva stare in casa), e partiva il tam tam per organizzare la “comitiva”.

Arene? Si chiederanno i più giovani. Per caso si facevano le tauromachie in Sicilia sul finire degli anni ’70?

No, si andava al cinema all’aperto all’arena, ed era bellissimo. Per me era un posto magico. Non sono mai stato un cinefilo, ma l’arena mi attirava col suo grande schermo all’aperto: era proprio la sublimazione delle vacanze estive. Tra l’altro proprio l’anno prima, nel 1975 in Italia era entrata in vigore la legge che vietava il fumo in alcuni locali pubblici (ospedali, cinema, teatri, musei, università e biblioteche). Meglio, i cinema in effetti erano dei luoghi puzzosi di fumo. Ma all’arena si poteva ancora fumare. E quindi i fumatori gongolavano. Beninteso, non voglio fare l’apologia del fumo, me ne guarderei bene. Ma quest’aspetto mi è utile per contestualizzare il racconto.

In genere nelle arene proiettavano film della stagione invernale passata e quindi era l’occasione per rivederne uno che era particolarmente piaciuto, oppure che si era perso. Insomma la cosa bella era che ce n’erano tante distribuite sul territorio, c’era una diversificazione di programmazione e si poteva scegliere il film preferito. In un sito non troppo aggiornato ho trovato questo elenco delle arene di Palermo e provincia.

Ce n’erano a Tommaso Natale, Mondello, Porticello, Aspra, Cefalù, Termini Imerese … ma quelle che interessavano a noi villeggianti (ed abitanti) della costa ovest di Palermo erano quelle di Capaci, Marina Longa/Portorais, Cinisi, Terrasini, Partinico, Trappeto e Balestrate. Con le Vespe raggiungevamo questi posti magici dove passare la serata.

Sì, anche Terrasini aveva la sua Arena, L’Arena Floreal. Aveva anche il piccolo parcheggio per le moto. Durante il giorno, l’auto del bandizzatore (mi dicono si chiamasse Pieruccio Perna, scomparso alcuni anni fa) passava tra le vie con un suo modo tutto particolare di annunciare: «Questa sera, sul panoramico schermo dell’Arena Floreal si proietterà il fantasmagorico film …». Erano tutti “fantasmagorici”!

Adesso è un deserto, le arene sono sparite dal territorio. Perché? È un business non più profittevole? Che uso viene fatto del sito in cui sorgeva l’arena Floreal? E’ privato? Possiamo parlare coi proprietari? Apriamo una sottoscrizione? Chiediamo l’intervento del Comune? Chiediamo a qualche operatore del settore di aiutarci a creare una programmazione cinematografica estiva?

Prendiamo esempio da Roma, dove un un gruppo di operatori culturali che hanno unito le proprie esperienze allo scopo di realizzare  e promuovere eventi culturali, mantengono attuale questa parte dello stile di vita mediterraneo. Potete vedere qui il loro sito Arene di Roma.

Io non sono un nostalgico. Difficilmente mi guardo indietro per rimpiangere i tempi passati. Anzi sono un “modernista”. Ma dell’arena Floreal e di tutte le altre, lo confesso, ho nostalgia. Come probabilmente anche dei miei diciott’anni.

Se vi piace l’idea di riavere un’arena funzionante a Terrasini la prossima estate, scriveteci le vostre idee, le vostre proposte. Abbiamo un inverno davanti per pensarci ed organizzarci.

Fabio Palacino

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22 comments on “C’ERA UNA VOLTA L’ARENA FLOREAL
  1. Se vuoi avere una possibilità di far rivivere l'Arena Floreal non mettere in mezzo il Comune . Anche per me dal 1975 era un appuntamento da non perdere con la comitiva di Paternella . Tutti assieme si andava a passare una mitica serata . Ci bastava poco per divertirci .

  2. L'Arena Floreal è privata, vincolata nel prg del Comune. I proprietari sono terrasinesi, mentre chi la gestiva, tranne l'ultimissimo periodo, era il signor Concone di Partinico. Ogni volta che passo da via Papa Giovanni XXIII penso al destino di questo che può considerarsi un vero e proprio Bene Culturale della città. Il Comune potrebbe acquistarlo come teatro all'aperto, oppure delle associazioni potrebbero mettersi d'accordo con i proprietari per un comodato gratuito per i primi anni e rimettere in sesto l'arena. La spesa per la ristrutturazione credo sia ingente, ormai non ci sono più i sedili, le ultime file erano in legno, più comode, i servizi igienici andrebbero totalmente rifatti. Lo stesso discorso per i due cinema superstiti, il D'Angelo, vincolato anch'esso e trasformato in deposito di frutta, e il Vittoria. anch'essi di proprietà di terrasinesi.

  3. Ciao, mi chiamo Gino e in quegli anni della mia adolescenza fino a qualche anno fa, abitavo lì in via Papa Giovanni XXII proprio accanto alla mitiga arena floreal. Oltre al fumo delle sigarette che andavano in contrasto con le immagini lasciando dei colori meravigliosi, c’era l’odore fortissimo del gelsomino. Chi non lo ricorda, i muri di recinzione erano tutti coperti con questi meravigliosi fiori che alla sera rilasciavano un odore che ancora oggi ricordo. E poi mi ricordo era l’anno 76 o forse il 77, avevo circa 10 anni e due tir con la scritta Pooh con molte persone che lavoravano per montare la strumentazione per il concerto della sera. Era mattina circa le 09:00 e ricordo che sono state smontate alcune file di sedili in ferro li davanti per allungare il grande palco dell’arena floreal. Di pomeriggio poi quando tutto montato, attorno alle 18:00 il Cek audio. Ricordo dodi battaglia seduto in quei sedili in ferro con la sua chitarra elettrica che riscaldava le sue dita. E poi Riccardo Fogli, roby Facchinetti e molti tecnici per curare tutto, dalle luci alle scene. Insomma dei ricordi indimenticabili della mitiga Arena Floreal di Terrasini….

  4. E chi l'ha dimenticata!! Questa sera, sul meraviglioso schermo dell'arena floreal , si trssmettera' un bellissimo film, dal titolo….spesso e volentieri i film dal titolo in inglese venivano storpiati dal grandissimo Ciccio zperna. E allora saltavo sul mio Ciao, e mi dirigevo davanti l'arena per andare a vedere la locandina e cercare di capire di quale film si trattasse. Proprio qualche giorno fa, passando li davanti ( percorso obbligatorio per andare a casa) mi chiedevo appunto che era uno spreco lasciarla perdere cosi!! Credo che la proposta di Antonio Catalfio sia valida..da rifletterci sopra sicuramente…

  5. Passando da lì qualche giorno fa con un fraterno amico, divenuto tale negli anni iniziando a frequentarci nelle mitiche comitive estive terrasinesi, parlavamo proprio di questo…Che ricordi… Il tulipano nero con Alain Delon, con gli spettatori abbarbicati sul muro di cinta dell’ arena perchè non c’ erano più posti, Lo chiamavano Trinità, Grease che ebbe un paio di repliche con i bambini che scimmiottavano John Travolta e Olivia ( Oliva secondo il signor “WELLÀ” Perna) Newton John sul palco davanti lo schermo… Laguna Blu… e da lì si iniziavano ad avere i primi appuntamentini estivi che da Piazza Duomo, con una carovana di vespe, si, bravo e ciao, i più grandicelli con i primi Vesponi Px Arcobaleno, ci si sentiva dei piccoli cavalieri che con il proprio destriero scorrazzavamo la nostra bella… mah… e i ricordi tornano alla mente… e Terrasini è diventato secondo alcuni frandi intenditori di movida l’ embrione del luogo COOL da SVENDERE ai portafogli di qualche novello imprenditore in carriera al quale non hanno probabilmente MAI INSEGNATO QUALE SIA IL VERO SIGNIFICATO DI… MEMORIA DELLA PROPRIE ORIGINI… proprio perchè votati a rimpinguare il portafogli che SICURAMENTE loro e SOLO loro potranno portarsi dietro per far si che il canuto Caronte permetta loro di oltrepassare lo Stige indenni e con un bel… cocktail tra le dita…

  6. Aggiungo che noi non avevamo (trattandosi di casa di villeggiatura) neanche il telefono fisso….
    Quindi i contatti erano tramite giretto nelle case degli amici per informarli o al Max gettone da usare rigorosamente All aeroporto in quanto le telefonate a palermo da la erano urbane … 🙂

  7. è un vero peccato,laciare andare così,un pezzo di storia del paese,tanti ricordi,delle serate in cui si andava all'arena,ma del resto vedendo quello che sta accadendo in paese,la piazza trasformata in solarium coatto senza panchine,la piazzetta consiglio,lasciamo perdere che è meglio,Terrasini ha bisogno di essere arricchito in fondo di piccole tante cose gradevoli per un paese dicesi turistico,non è che serva cissa' che cosa,beh forse una in primis gente competente ed interessata che lo sappia amministrare !!!!!!!!

  8. Sono perfettamente d’accordo con Antonio Catalfio; volevo comunque ricordare che il buon Pieruccio Perna alla fine dell'”abbanniata” diceva sempre: Uellaaa

  9. Pur vivendo a palermo sono cresciuta a terrasini dove ho i ricordi più beli della mia vita di bambina nella campagna dei miei nonni e di adolescente e di donna.L arena rappresentava insieme alla spiaggia il vero divertimento della nostra comitiva !forse anche per me una libertà anche a 14 15 anni di uscire la sera cosa impensabile a Palermo ma nel nostro mondo a misura di giovani ci siamo stati in tanti molto felici!Le sedie erano dure ma l atmosfera. Leggera e divertente comprensiva di bambini nei passeggini!!!!! Di tutto e di più !sarebbe stupendo se la riaprissero mi piacerebbe portarci i miei figli e la mia nipotina !

  10. Anch’io quando passo dalla via Papa Giovanni, non posso fare a meno di volgere lo sguardo verso la vecchia Arena Floreal, ricordandola con nostalgia anche come un vero momento di aggregazione; capisco che i tempi sono cambiati ma sarebbe bello ripristinarla.

  11. Anche io l’anno scorso non ho resistito allo scatto di una foto dalla fessura di una delle porte sgarrupate. Ricordo le serate all’arena come dei momenti di godimento semplice. Quando ero più piccolo poi, la sola vista del manifesto del cartone Disney del fine settimana, era motivo di immensa felicità, lo ricordo ancora perfettamente. Sarebbe una grande cosa riavere l’arena, proprio come negli anni passati, cioè con la programmazione dell’inverno appena trascorso. Altri progetti, come ad esempio eventi culturali o cineforum di nicchia avrebbero, a mio parere, poco riscontro nella popolazione, e non sarebbero sufficienti, DA SOLI, al sostegno dell’attività dal punto di vista economico. Io comunque sono pronto ad impegnarmi.

  12. Come ti capisco Felice…, anche mio padre si oppose fieramente all'installazione del telefono nella casa di villeggiatura. Per lui in città era un incubo (squillava regolarmente mentre lui faceva i quindici minuti di pennichella nell'intervallo del pranzo). Quindi per la prima estate restammo isolati. Poi, mio fratello ed io cominciammo anche a stare in giro da soli, fare qualche viaggetto, oppure ospiti da amici in altre località di villeggiatura e quindi mia madre impose a mio padre di mettere il telefono per darci la possibilità di dare ed avere nostre notizie…

  13. Che dire dopo aver letto tutti questi bei commenti di cui vi ringraziamo perchè ci stimolano a fare di più, anche se non è sempre facile toccare le corde giuste (non mi riferisco a quelle della nostalgia, anche ma non solo). I “luoghi” non sono “cose” astratte, ma portano indelebili le nostre impronte. Non sempre è possibile farle rivivere nel fasto originario, ma le proposte semplici e lineari di Fabio Palacino, ci riportano al reale possibile. A Terrasini ci sono molte menti raffinate, più di quanto si possa immaginare, ma sono come infreddolite da un inverno che dura da troppo tempo. Qualcuno della Redazione le ha definite nel loro insieme “magma freddo”: una contraddizione in termini, ma rende l’idea. Riscaldiamolo questo magma, facciamo in modo che torni incandescente, seguendo il corso della propria natura.

  14. Mi é capitato solo oggi di leggere il “pezzo” sull’arena Floreal e sono grato all’estensore della nota.Ai ricordi struggenti dei tanti che hanno commentato con sensibilità manifestando gratitudine nei confronti di una città che ha segnato positivamente la vita di quanti non terrasinesi anche come me ebbero la fortuna di viverla per un tratto della propria vita,vorrei aggiungere anche i miei.All’Arena Foreal- e ancora prima Arena delle Rose o dei fratelli Concone-la mia generazione negli anni’50 non perse un solo film di Tarzan con Jhonny Weissmuller,Esther Williams,la dolce Cita imparando ad amare la limpidezza dell’acqua dei fiumi,l’immensità dei laghi,lo sconvolgente dinamismo delle cascate,la scaralità delle grandi foreste tropicali .Cosi’ come i primi colossal americani (“I dieci Comandamenti”,” Sansone e Dalila”)di Cecil B.De Mille o i western con John Wayne(“Sentieri selvaggi”) e Gregory Peck(“Vacanze Romane”e “Moby Dick”).Poi il declino e poi ancora la ripresa che ci consenti’ di rivivere nel 2000 le intense emozioni della vita di Peppino nei “I cento passi”.E mentre a Partinico,terra di speculatori e affossatori di civiltà ,al posto delle arene “Greco” e “Volta Azzurra” si edificavano mostruosi palazzi di ferro e di cemento a Terrasini (basta soltanto questo elemento per marcare la distanza abissale tra una città che cancella la sua storia e quella che la conserva)l’arena Floreal veniva opportunamente “conservata” perché possa rivivere e continuare a svolgere quel ruolo che insieme al mare rappresenta la modernità,la cultura,l’evoluzione.Ha ragione Antonio Catalfio(anche se di recente é diventato anche lui un “partinicotu”) : fate in modo che quel luogo possa ritornare a vivere.Rappresenta un pezzo della “nostra” storia .I terrasinesi diffusi nel mondo e quanti amano ed ameranno la città come l’abbiamo amata ed amiamo tanti di noi ,ve ne saranno grati.Toti Costanzo

    • Caro Toti, abbiamo letto e ci siamo commossi, ma non di commozione zuccherata. Grazie per il tuo sanguigno commento. Un caro abbraccio.
      La redazione

  15. Io credo che il Comune possa intervenire solo di supporto, ma che dobbiamo cominciare, da cittadini terrasinesi, a non delegare niente a nessuno. Sarebbe interessante organizzare una rassegna cinematografica, magari sponsorizzata da qualcuno, giusto per affittare le sedie che ho letto non esserci più. insomma, dico io: sbracciamoci noi. Non aspettiamo sempre che sia qualcun altro. Costituiamo una associazione culturale (che si potrebbe chiamare proprio Terrasini Oggi) e chiediamo L’Arena per il periodo 20 luglio-20 agosto. Che ne dite?

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