QUESTE FACCE DI BRONZO!

bronzo 1

(faccia di bronzo 1)

 

bronzo 2

(faccia di bronzo 2)

In questi giorni è accaduto, ed è stato documentato (pubblichiamo la foto comparsa su fb), che un’ambulanza con paziente a bordo, dopo una corsa a sirene spiegate, sia stata costretta a sostare per interminabili minuti dietro al passaggio a livello di via Palermo. C’è grande sconcerto nella popolazione per quanto sarebbe potuto accadere al paziente e la convinzione che se non ci scapperà il morto niente verrà fatto dai nostri amministratori, che qualcuno definisce facce di pietra, per risolvere questo annoso problema di cui periodicamente si parla.

di Giacomo Greco

 

ambulanzaTanti non sanno che qualche tempo fa un sottopassaggio è stato costruito, ma in una zona distante dal centro e senza sbocco verso l’esterno. L’operazione come spesso avviene sarà servita solo per sperperare denaro pubblico con il solo scopo, forse, di favorire qualcuno. Abbiamo esperienza ormai del fatto che i nostri amministratori amano non programmare, progettare e cantierare opere utili, ma preferiscono pescare nel mucchio dei finanziamenti e realizzare opere il più delle volte inutili o super dimensionate rispetto alla necessità.

Per fare qualche esempio la casa degli anziani e il canile, che sono adibiti ad altri scopi o non hanno ancora visto la luce, dopo qualche anno dall’inizio dei lavori (dimostrazione questa del poco interesse o della necessità stessa delle opere) e, non ultimo, il “mercato del contadino” che è stato costruito e successivamente smontato a furor di popolo.

Quanto è lo spreco di denaro pubblico nel rapporto costi benefici? Io credo che la faccia non l’abbiano di pietra, troppo poco costosa sarebbe, ma l’abbiano di bronzo e penso anche che senza la paura, il menefreghismo, l’apatia e l’interesse di tanti cittadini per i favori e le elemosine che queste facce di bronzo promettono ed elargiscono, le cose potrebbero cambiare, ma so che non cambieranno anche se qualcuno ci rimanesse secco.

Cosa è successo dopo che due poveri giovani sono morti sul lungomare scivolando (forse a causa di uno smottamento) tra le rocce? Nulla.

E tanti altri continuano a frequentare tranquillamente quei luoghi pericolosi che nessuno ha pensato di transennare e dove è stato addirittura montato un solarium. Cosa dire poi delle barriere stradali del lungomare stesso, arrugginite e divelte che non offrono più alcuna protezione?

All’inizio dell’estate l’assessore ai lavori pubblici mi ha assicurato che erano state ordinate e che a breve sarebbero state montate in sostituzione delle vecchie, ora forse sarà “smontato” lui (causa rimpasto), ma le barriere non sono state ancora montate.

Chi si cura dell’incolumità dei cittadini? Sarebbero tanti gli esempi di colpevole incuria e penso alle scuole che versano in uno stato di degrado preoccupante e che probabilmente non sono a norma; penso alle buche nelle strade, alla mancanza di segnaletica, di strisce pedonali, alla mancanza di strutture adeguate ai diversamente abili e penso anche a quei pericoli che, nell’immaginario collettivo non vengono percepiti come tali.

Mi riferisco ai problemi di igiene derivanti dai rifiuti che stazionano nelle strade e nelle periferie, mi riferisco all’inquinamento acustico, all’inquinamento del mare, alla mancata depurazione dei liquidi fognari che vengono smaltiti a mare senza la necessaria depurazione. Mi riferisco alla mancata pulizia delle strade, delle caditoie, alle disinfestazioni e derattizzazioni di cui non c’è traccia con conseguente proliferare di topi, scarafaggi, zanzare, pulci e zecche.

Quello che più mi colpisce e che chi solleva simili problematiche viene considerato un rompiballe denigratore, quasi che fossimo noi la causa di quello che, al contrario di altri, abbiamo il coraggio di denunziare e che le domande con cui dobbiamo misurarci consistono nella rassegnata convinzione che nulla si può fare per cambiare le cose e sui motivi per i quali il sindaco e la sua amministrazione si dovrebbero dimettere.
In un prossimo articolo cercheremo di rispondere a tutte queste domande.

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