BIBLIOTECA COMUNALE

LA LETTERA DEL GIORNO

 

Ci scrive il Prof. Giovanni Ruffino

Tra i tanti fatti quotidiani, seri e meno seri, questo inizio di ottobre è per me contrassegnato da due significativi episodi.
Comincio dalla lettera che mi scrive Carmelo Galati, sindaco di un piccolo comune della provincia di Catania, S. Agata Li Battiati, il quale invoca un aiuto mio e dell’Università per la biblioteca comunale: «la nostra piccola biblioteca comunale», scrive il sindaco.

Il secondo episodio riguarda la biblioteca comunale del mio paese, che, apprendo ora, viene smembrata e stravolta per dare spazio ad altre attività le quali, al di là del loro valore, sono estranee al libro, alla lettura, e incompatibili col nobile edificio che ospita la biblioteca.
Il fatto è grave e lascia esterrefatti. Personalmente, ne sono colpito e addolorato.

Ora mi chiedo: questo progetto che altera un luogo-simbolo della cultura terrasinese, era stato valutato e discusso nelle sedi istituzionali?
Avevo radunato con cura molti libri per la biblioteca comunale del mio paese. Ne farò dono alla biblioteca di S. Agata Li Battiati.

Giovanni Ruffino

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4 comments on “BIBLIOTECA COMUNALE
  1. Purtroppo per noi di Terrasini , l’assessore competente ha idee diametralmente diverse dalle sue e dalla maggior parte dei Terrasinesi . E non é neanche nato qui, ne lui ne suo padre ne i suoi nonni . Eppure ………………

  2. Professore Ruffino, Lei ha perfettamente ragione, è inutile spendersi ancora per un paese amministrato come è amministrato il nostro. Lo smembramento della Biblioteca è solo un episodio di una lunga serie di azioni che hanno provilegiato l ragioni del profitto piuttosto che legarli a criteri di sana amministrazione. Piazza Duomo prima, il Mercato del contadino poi, come nel passato il Centro diurno per anziani e il Canile municipale, opere portate avanti per ottenere finanziamenti e poi utilizzare per altri scopi o addirittura per lasciarli deteriorare senza utilizzarli. Basterebbe controllare gli incarichi per la progettazione e la realizzazione di tutte le opere iniziate da questa amministrazione e quelle in via di progettazione per avere chiaro quello che sta succedendo. La Biblioteca è solo uno dei casi, tra i più gravi, ma non l’unico. I libri vadano a chi sa come utilizzarli perché ne conosce il vero valore.

  3. Comprendo e condivido l'amarezza espressa dal Prof. Giovanni Ruffino, non convengo, però, sulla Sua conclusione. Allo stesso modo non condivido l'atteggiamento di resa e rassegnazione dei commenti precedenti. Ricordiamoci che il Sig. Cucinella è Sindaco pro tempore e non si può permettere ad una pessima Amministrazione di sconvolgere l'intera storia e il patrimonio culturale di Terrasini. Sarebbe come far pagare alla cittadinanza tutta una colpa che non le appartiene, solo perchè un esiguo gruppo di scriteriati pensa di poter decidere di distruggere un Bene così importante. Dietro il patrimonio librario della Biblioteca c'è il lavoro e l'amore di molte persone, alcune non più in vita, altre che continuano ad usufruirne e a rispettarne il valore. Auspico, invece, che vi sia un'azione di ribellione a questo stato di cose e, nella fattispecie, una battaglia senza tregua affinchè la Biblioteca torni al suo antico splendore arricchendosi della preziosa donazione di uno dei più illustri figli di questo paese quale è il Prof. Ruffino.

    • Ilde, io comprendo la tua amarezza ma devo sottolineare che già quello che dovevano fare lo hanno fatto, a cominciare da Piazza Duomo che io ho definito la prova generale del sacco di Terrasini che si preparavano a programmare a tavolino, il loro tavolino. Ora come abbiamo ben capito per vincolo di finanziamento le strutture e gli scopi per cui si ottiene il finanziamento devono persistere per cinque anni. La frittata quindi è fatta, tranne che per ottenere il finanziamento non siano ricorsi ad interpretazioni personali di leggi e regolamenti. L’unica cosa che possiamo fare è scendere in piazza per convincerli a mollare l’osso, la qual cosa mi sembra sia ai limiti dell’impossibile.

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