L’ANNO CHE VERRÀ

foto nuovo anno - Copia

“La follia è continuare a fare le stesse cose ed aspettarsi risultati differenti. (A. Einstein)

A un passo dal 2015, che vuol dire un solo anno al 2016, quello delle elezioni comunali. Tempi ancora certamente poco maturi per parlare di candidature e nuovi (e vecchi) assetti politici. Ma con una certezza: l’ultima parte del “mandato Cucinella” offrirà in ogni caso importanti risposte che riguarderanno il futuro del paese.

Ancora poche ore e si potrà dire che l’anno prossimo a Terrasini ci saranno le elezioni comunali. Un solo anno solare alla scadenza del 2016, anche se in realtà i tempi sono più lunghi.

Da qui a vedere un nuovo sindaco occupare la poltrona più importante di Palazzo La Grua ci separano almeno altri 18 mesi. Ma in politica, si sa, la concezione del tempo è un fattore abbastanza relativo. L’anno che verrà, infatti, getterà in parte le basi per il futuro del paese. Perché, da che mondo è mondo, l’ultimo anno di mandato per chi governa, si tratti pure del presidente degli Stati Uniti o dell’ultimo sindaco dell’ultimo paesino sperduto, è sempre quello della verità.

Verità che passa immancabilmente da quelle che saranno le intenzioni del sindaco uscente: ricandidarsi o tornare ad essere un normale cittadino. Nel primo caso, l’ultimo anno di mandato rappresenterà l’inizio della campagna elettorale per la riconferma; nel secondo, un’opportunità per riparare agli errori fatti durante gli anni di governo e tentare di lasciare, per quanto possibile, un buon ricordo o, in alternativa, costituire una vetrina per un possibile candidato già individuato a cui passare il testimone.

RAGAZZA-E-BIBLIOTECA 2 -877x1024Non è dato sapere, almeno al momento, quali potrebbero essere le intenzioni del sindaco Massimo Cucinella. Se ritentare la conferma o ritornare a fare l’avvocato. Tenendo conto che nessuno dei punti del programma di Cucinella è stato realizzato e che, anzi, il paese in questi ultimi anni ha fatto clamorosi passi indietro in quasi ogni settore, logica imporrebbe una scontata e sonora bocciatura nel caso decidesse di ricandidarsi.

Ma parlare di logica in politica, e soprattutto a Terrasini, sarebbe quantomeno inopportuno. La storia politica recente e meno recente ci ha posto di fronte a risultati, usciti fuori dalle urne, più che imprevedibili. E poi, come si suol dire, una seconda opportunità non si nega a nessuno.

Resta da vedere come Cucinella gestirà quest’ultima parte del suo mandato. Se finalmente farà qualcosa di positivo per Terrasini o se si rifugerà in proclami e slogan dando inizio, in largo anticipo, alla sua campagna elettorale. Certo, l’avere rispolverato, a tre quarti del mandato, la questione “sottopassaggio” di cui a Terrasini si parla dalla notte dei tempi, lascerebbe presuppore che Cucinella abbia scelto di percorre la seconda strada, quella dei proclami e degli slogan. È chiaro che venire smentiti con la realizzazione di un’opera di tale importanza entro la fine del mandato, non potrebbe che farci piacere, anche se appare legittimo nutrire sostanziosi dubbi.

La decisione di Cucinella se riproporsi o meno, condizionerà inesorabilmente piani e strategie delle altre parti politiche terrasinesi. Troppo frastagliato il panorama politico locale per potere iniziare solo a parlare, seppur timidamente, di possibili candidature o di alleanze in corso d’opera. Anche se, possiamo dirlo, tra i corridoi delle stanze del Palazzo e sotto le palme (sigh!) della piazza, qualche voce comincia a circolare, ma ovviamente si tratta solo di boutade.

Una cosa è certa. Per l’anno che verrà l’augurio è quello di assistere a una seppur minima ripresa di Terrasini. Alla crisi economica si è unito il degrado politico, sociale e culturale che ha letteralmente travolto il paese.

PIAZZA-BAR copertinaQuesto giornale anche per l’anno venturo continuerà a porsi come strumento di opinione e di confronto, mantenendo la totale indipendenza che finora lo ha contraddistinto.

L’augurio quindi che per Terrasini il 2015 possa rappresentare l’anno della svolta. Perché mai come adesso per questo paese è necessaria, anzi indispensabile, un’inversione di tendenza.

 

 

Commenta su Facebook
4 comments on “L’ANNO CHE VERRÀ
  1. Mi dispiace dovere rilevare e di conseguenza farvi notare che nel caso che ci occupa la vostra informazione è carente e non conforme alla realtà dei fatti. Nessuno dovrebbe essere più informato di voi su cosa si muove attorno alla prossima campagna elettorale e alle candidature già esplicitamente espresse, quelle tacitamente ipotizzate e quelle in itinere di concittadini che pur tentati di porre una loro candidatura nutrono ancora qualche dubbio. Cominciamo dai nomi certi. Il sottoscritto ha avanzato la sua candidatura e contestualmente come vi è noto, ha smesso di collaborare con il giornale ritenendo corretto(?) non partire con una situazione di vantaggio che scrivere sul giornale gli avrebbe offerto. Il sindaco Cucinella, al di la di quanto sostenuto nell’articolo ha esplicitamente manifestato la volontà di ricandidarsi con una dichiarazione, allegata agli atti di un consiglio comunale integralmente trasmesso in video da Terrasinioggi, in cui afferma tra l’altro : Si avverte in particolare la consapevolezza che l’azione amministrativa non può essere a termine a che anzi come insegnano esperienze avutesi in tanti altri comuni, un progetto politico amministrativo per riuscire ad incidere sul territorio e fornire così nuove occasioni di sviluppo socio economico e culturale alla collettività deve avere la possibilità di lavorare con serenità. Ciò si può ottenere con una forte condivisione dei programmi e con una solida stabilità dell’azione di governo della Città che pongano le basi politiche e programmatiche per il prosieguo , oltre il primo mandato, dell’impegno del sindaco Cucinella per Terrasini ed i terrasinesi ( continua ). Cosa avrebbe dovuto aggiungere per convincere la redazione della sua determinazione a ricandidarsi? Se aggiungiamo un candidato delle precedenti amministrative, un più che probabile candidato per i 5 stelle, un probabile candidato del Partito Democratico ed un paio di nominativi di notevole spessore civico, tra cui una donna, ancora indecisi sul da farsi, il gioco è fatto ed è già sul tappeto.
    Giacomo Greco

    • UMANIZZIAMO L’INFORMAZIONE

      Caro Giacomo, mi rifaccio, in ordine di tempo, agli ultimi commenti “postati” (si dice così in gergo internauta?!) in coda a nostri servizi ed articoli.

      Il primo si riferisce all’intervista-video dell’assessore all’Igiene Pubblica Gianfranco Puccio; il secondo all’articolo intitolato “L’Anno che verrà”.

      Se dopo qualche titubanza ho deciso di soffermarmi sui due tuoi commenti, non è per spirito polemico fine a se stesso, ma per puntualizzare ancora una volta (so che non sarà l’ultima) ruolo e funzione di un mezzo di informazione sia pure locale e circoscritto come “Terrasini Oggi” e, a tal proposito, ti ringrazio per avermene offerto ulteriore occasione.

      Opinioni legittime le tue, come quelle di chiunque altro, ma, per quanto mi riguarda, per nulla condivisibili, a cominciare dal tono liquidatorio che usi.

      E così, una semplice nota politico-amministrativa di squisito taglio digressivo-divagativo, “L’Anno che verrà” (non una accurata radiografia di quel che si agita più o meno sotto traccia), diviene per te occasione per polemiche artificiose, destinate a sciogliersi in un baleno come la nevicata sull’arenile dell’altro giorno.

      Per quanto riguarda invece l’intervista-video a Puccio, avevamo replicato per cui, chi non l’avesse già letta e volesse leggerla o rileggerla, lo rimandiamo al blog.

      Ma ritorno celermente a “L’Anno che verrà”.
      L’argomento centrale dell’articolo si basa, stante la situazione generale in atto (cioè ad un anno e mezzo dalla naturale scadenza amministrativa), su due o tre “cose” certe: 1. Terrasini ha un sindaco; 2. questo sindaco (piaccia o meno) è stato democraticamente eletto dai terrasinesi.
      Nell’attuale fase (oltremodo prematura), dunque, bisogna partire da questi dati incontrovertibili se si vuole evitare di fare fumosa fantapolitica.

      Non sappiamo, al di là delle formali intenzioni espresse a suo tempo in Consiglio, se il proposito dell’attuale sindaco di ricandidarsi sarà mantenuto fino in fondo (lo stesso vale per te, essendoti autocandidato); altra questione certa da commentare e alla quale “Terrasini Oggi” non si è mai sottratto, è il bilancio amministrativo del suo mandato che appare agli occhi del normale cittadino molto al disotto delle aspettative di due anni e mezzo fa.

      Tutte le altre considerazioni o ipotesi -ripeto- che al momento attuale possono farsi su altri eventuali candidati o candidate, sarebbero e sono non solo oltremodo premature, ma anche inutili oltre che fuorvianti.

      Rassicurati, dunque, Giacomo: i mesi che verranno, quando le fisionomie umane e gli “eserciti” in campo cominceranno concretamente a delinearsi (non dimentichiamo, fra l’altro, che scatterà anche per Terrasini la nuova legge elettorale del “maggioritario” e, pertanto, non vedrei così tante candidature come nel passato), ci troveranno al nostro posto per raccontare e analizzare ciò che merita di essere raccontato e analizzato.

      Per concludere una puntualizzazione non trascurabile. Non fosti tu a decidere di lasciare la Redazione (come sembra evincersi da un passaggio della tua lettera) per evitare -come dici- posizioni di vantaggio, ma, piuttosto, ti fu reiteratamente “consigliato” dal sottoscritto nel momento in cui rendesti pubblica la tua autocandidatura alla carica di Primo Cittadino. Fu altresì in quella circostanza che scrivesti (sempre su mia sollecitazione) una breve nota sul blog per spiegare i motivi del tuo disimpegno. Tuttavia ciò non ti avrebbe impedito -come ti fu esplicitamente ripetuto- di continuare a scrivere sul giornale così come qualsiasi altro cittadino.

      Tanto mi basta per attestare ancora una volta -se ce ne fosse bisogno- l’indipendenza di “Terrasinioggi”. Affermazione di indipendenza e correttezza che, purtroppo, ci ha alienato un collaboratore di tutto rispetto come te.
      Come si vede c’è sempre un costo da pagare per ogni atto!

  2. I have a dream !

    Proviamo una volta a metterci intorno ad un tavolo e discutere sulle cose che sono necessariei per il paese, e non sulle persone. Le persone verranno dopo. I giochetti di potere , manovrine per accalappiarsi voti, azioni meschine perpetrate alle spalle della gente, se ne sono viste tante.
    Ci vuole una ventata di aria fresca che ridia alla gente ancora la voglia di credere nelle istituzioni. Gli interessi personali o di partito, devono lasciare spazio alla realizzazione di progetti e idee che possano migliorare la vita di tutti.
    Un sogno, chissà…

  3. Da educatore sono ottimista: la ventata di aria fresca ” per realizzare un futuro migliore deve costituire per tutti una certezza inconfutabile.

Rispondi a Giacomo Greco Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *