LA FRECCIA

L’ANGOLO DELLA SATIRA.

Riproponiamo la pagina satirica già comparsa un paio di mesi fa nel vecchio Blog di “Terrasinioggi”. La riteniamo molto attuale e pertinente visto l’intenso traffico veicolare che interessa il nostro centro abitato nel periodo estivo.

LETTERA A PUNGOLIN
Pungolin interno

Caro Pungolin,
Mi chiamo Chevin e mio patre bonarma si chiamava Totò. Ora ci racconto un fatto che mi ha lasciato alluccutu.
Quando andavo nella scuola media mi anno imparato che le frecce le usavano pure ai tempi di giove.

Cera uno che si chiamava cupito che le frecce le tirava nei cuori degli innamorati e loro, se faceva centro, si innamoravano. Poi cerano i romani, i giapponesi, i cinesi, gli indiani e tanti altri che furono bravissimi a farle e a tirarle. Ma i più bravi sono ancora i servaggi della Ammazzonia, che le tirano nvilinate a mmuzzu, e forse per questo la chiamano ammazzonia. Un giorno, sempre la professoressa, ci spiegò che cera pure un treno che si chiamava FRECCIA ROSSA, ma venne Bellusconi e ci cambiò il nome perché quando vede il rosso annuorba e così lo chiamò FRECCIA AZZURRA. Ma la cosa che non o mai capito è come e possibile che uno ai tempi di giove è morto per una freccia nel carcagno. Non mi ricordo il nome di questo, ma la professoressa diceva che  haveva il tallone di achille, ma non capisco che cosa vuole dire.

Un’altra volta la professoressa ci spiegò che si può dire LANCIARE FRECCIATE che è quando uno non parla chiaro chiaro e usa parole invilinate come le freccie. E si può dire pure SFRECCIARE per dire che uno passa a razzu.
Poi, cchiù granniceddu, tiravo le freccette al bar dello sport (cioè nella parmigiana) per passare il tempo con gli amici.

Laltro giorno però mi succere un fatto straniu. O compagnato in machina un amico tetesco della germania (di  quando taravagghiavo in cermania) lo compagnato, dicevo, allarioporto qui vicino che doveva prendere l’aerio per dusserdof. E quando ho girato a sinistra nello svincolo, lui a gridato come una igna. Io mi sono scantato tutto e ci ho detto MA CHI AI, perche gridi così?  E lui mi a detto TU NON FRECCIA PER GIRARE?
FRECCIA? MA CHI BBUOI RIRI? ci o risposto. E mi venne subito in testa Cupito e tutte quelle altre cose che diceva la professoressa. Mi o fermato, o sceso, e mi o messo a cercare nel portabagaglio di dietro, non o trovato le freccie e o risalito ncazzato. NON CE NE HO FRECCIE, gli o detto e lui sa meso a ridere. Poi mi a fatto vedere che al lato del manubrio ce una cosa che esce e che si abbassa e si alza e fa tic-tac/tic-tac. Io mi o saltato in aria e lui mi a detto che in tutto il mondo si usa per girare a destra e a sinistra. E io ci o detto, E COSÌ BASTA SPOSTARE IL PIRICUDDO, E IL MANUBBRIO SI GIRA DA SOLO? E lui mi a detto che il manubrio dovevo girarlo sempre io, ma prima dovevo abbassare o alzare (sinistra/destra) il piricuddo per avvisare quello che sta dietro o che mi viene nfacci. E così li devo avvisare io? picchì iddi uocchi non nannu?
Mentre eramo li che lui mi spiegava tutte queste cose, e passata mia cucina Sceron (tutta sofisticata, istruita e lauriata, figlia di me zzia Rusulia) col suv  nuovo nuovo e si a fermata perché ci pareva che avevo bucato. Lei e bravissima a portare la machina. Come dicevo, si a fermata e siccome come dicevo, è bravissima, o visto che con una mano teneva il cellulare all’aricchia e la sigaretta tra le irita, nell’altra mano aveva un gelato di fragola e mentre parlava al telefono, leccava il gelato tra una sucata e laltra della sigaretta, mentre col dito del piede ammaccava il bottone per cambiare programma della radio. E meglio di sciumacher a guidare. Una volta mi a dato passaggio a palermo, che ero restato a pieri. Stava superando un tir a 120 e tutto insieme si a messo il piede nel cruscotto pi pittarisi lugna e io ci o tenuto il manubbrio per un 5 o 6 minuti.
Stavo dicendo che si a fermata perche credeva che avevo bucato e mi a detto tutta in italiano, CHE TI E SUCCERUTO, CUGINO. Io gli o detto che il mio amico della cermania mi stava spiegando che ci sono pure le freccie che si addumano e astutano per girare e lei mi ha detto, ANCORA CON LE FRECCIE IOCHI ALL’ETA’ TUA, NON TI PARE MALO? Mi o mortificato e non o riuscito a rispondere.
 
PUNGOLIN RISPONDE
Caro Kevin, la tua lettera suscita molta curiosità per queste frecce di cui, qui fra noi, nessuno ha mai sentito parlare. Se possiamo darti un consiglio, scrivi  a Marchionne, quello della FIAT, per avere maggiori lumi sul mistero e, in caso di risposta, ti chiedo gentilmente di informarmi. Se dovesse risponderti, non esiterò a concederti tutto lo spazio disponibile pur di sciogliere questo enigma.
Ma prima di lasciarti voglio riferirti anch’io qualcosa che forse si potrebbe ricollegare al mistero delle frecce. Quando ero ragazzo fumavo un tipo di sigaretta chiamata “STOP”. Molti miei coetanei dovrebbero ricordarsene. Da tempo, infatti, queste sigarette sono fuori commercio, ma quello che io non riesco a spiegarmi è come mai continuino a fargli  questa gran pubblicità in tutti gli incroci del paese.
Pungolin
P.S.:
Complimenti per l’abilità di tua cugina Sharon. Sappi, tuttavia che, nelle ultime settimane, è stata ampiamente superata da molti altri.

 

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