Caro Amico ti scrivo… (lettera ad un amico milanese in arrivo a Terrasini)

Ieri mattina percorrevo la SS 113 in moto, per venire in paese a fare un po’ di spesa (abito qualche chilometro fuori).

Adoro camminare in moto, perché dà la sensazione di essere “immerso” nel paesaggio, piuttosto che guardarlo da dietro i vetri dell’acquario costituito dall’automobile.

Cassonetti SS. 113 Km 300Come sempre osservavo i meravigliosi colori rosati delle nostre montagne e i loro profili, così mirabilmente descritti nel suo articolo da Benny Giambona “Terrasini la bella, o che altro“. Ma durante l’immersione “in 3D” regalata della camminata in moto, il senso dell’olfatto mi ha brutalmente distolto dallo spettacolo, infatti, guardando sulla mia sinistra l’area dei cassonetti al km 300 ha raggiunto ormai la lunghezza di circa 30 mt ed un’altezza che sovrasta i cassonetti stessi, ed emana miasmi insopportabili.

Ho continuato a camminare e il mio pensiero è andato ad un fatto: circa un mese fa un mio ex-collega milanese, mi ha telefonato per dirmi che avrebbe portato la sua famiglia a fare un giro in Sicilia e che mi sarebbe venuto a trovare alla fine del giro, prima di ripartire per Milano.

Mi sono chiesto con quale rossore avrei dovuto spiegargli la situazione che stiamo vivendo, e allora stamattina, d’impulso ho preso carta e penna (elettronici 🙂 ) e gli ho scritto un’e-mail.

Ne ho fatto uno screenshot per riportarla integralmente qui.

Caro amico ti scrivo
Il mio amico Franco, mi ha richiamato poco fa, ringraziandomi per il messaggio. Mi ha detto che in questo momento si trova a Riccione e che ha letto il messaggio ai suoi figli. Essendo una gran brava persona, ha sentito la necessità di chiamarmi per dirmi che ha percepito dalle mie parole la tristezza che mi trafigge il cuore. Mi ha consolato offrendomi la sua comprensione e mi ha detto che proprio ieri guardandosi intorno a Riccione, considerava come i romagnoli siano riusciti a costruire sul nulla (naturalistico e paesaggistico) un enorme business delle vacanze e dell’intrattenimento organizzato, e come invece in Sicilia con tutte le bellezze che ci sono gli abitanti non ci riescano proprio.

E’ seguito uno scambio di considerazioni, ma ciò che mi ha colpito di più sono state le sue parole di commiato: “Non ti preoccupare, l’amore trionfa su tutto”.

Facciamo nostre le sue parole e battiamoci con amore (e aggiungo con coraggio) per fare risorgere Terrasini e tutto il nostro territorio.

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2 comments on “Caro Amico ti scrivo… (lettera ad un amico milanese in arrivo a Terrasini)
  1. A metà Luglio ho avuto ospiti da Düsseldorf . Non ho fatto come Fabio Palacino, non ho scritto nessuna email solo perché i miei ospiti già conoscono la nostra realtà . Mi continuano a ripetere : vivete in un Paradiso e lo state distruggendo con la vostra insensibilità all’ambiente che vi circonda . L’amore che ho per questa terra mi da la forza di testimoniare ogni giorno lo sfacelo che stiamo vivendo , cercando ogni giorno di coinvolgere più persone ad una presa di coscienza che sia foriera di un futuro cambiamento per i nostri figli . Io desidero , io voglio , io pretendo che mia figlia viva in un ambiente sano .

  2. Ringrazio il Sig. Alioto per l’accorato commento. Sull’insensibilità all’ambiente, mi sento di fare un distinguo. Vero è che gli amministratori sono scelti dal popolo tra il popolo, e che generalmente il nostro popolo non brilla per cultura della preservazione del territorio; ma le responsabilità vanno distinte: si deve anche considerare che gli amministratori non mettono in moto alcun circolo virtuoso.
    Non ci sono regole, non ci sono servizi per i rifiuti speciali; chi mai avrebbe il coraggio di elevare una contravvenzione ad un cittadino che lancia i propri rifiuti dall’automobile a qualsiasi ora del giorno, visto lo stato in cui versano le aree di raccolta?
    E allora, prima gli amministratori devono sistemare e pulire tutto e poi devono rendere un servizio efficiente e ecologicamente sostenibile. Dopodiché potranno contrastare con ferocia l’insensibilità all’ambiente e contemporaneamente informare ed educare la popolazione.
    Gli amministratori hanno la responsabilità di risolvere i problemi, di educare, di dirigere. Se non sanno, non vogliono, non “possono” farlo per qualsiasi motivo (confessabile o meno), si facciano da parte.

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