LE RADICI DEI FICUS SONO ANCHE LE NOSTRE!

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L’utopia è un modello immaginario di una società perfetta, in cui gli uomini possano vivere nella piena realizzazione di un ideale politico e morale. Per estensione: ideale irrealizzabile, progetto inattuabile. Il nome fu coniato unendo le parole ou (non) e tòpos (luogo) per indicare un luogo che non esiste. Ho voluto riprendere l’etimologia e la descrizione del termine per confutare l’idea che la volontà espressa di volere fare tornare i ficus in Piazza Duomo sia frutto di un sogno utopico, della fissazione borghese di un misantropo, e come tale irrealizzabile ( piangere sul latte versato). In una democrazia compiuta (sempre che la nostra lo sia) è inimmaginabile ritenere irreversibile quello che può essere realizzato mediante l’adozione di un semplice atto burocratico e cioè ripercorrere la decisione al contrario (i ficus così come si sono espiantati, si possono reimpiantare), conferendo incarico ad un tecnico di ripristinare la parte del progetto che prevedeva la messa in sicurezza delle radici dei ficus (come è stato fatto per la Villa San Giuseppe).
A chi considera, invece, che, oltre che utopico, il progetto sia l’ultimo dei problemi che l’amministrazione dovrebbe risolvere, rispondo che la cultura e la memoria sono i caratteri distintivi che, nel rispetto delle individualità e delle diversità, identificano un popolo. E questa mi sembra la più importante, rispetto ad ogni altra ulteriore considerazione.

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