CARA MUNNIZZA, MAI PIÙ CI STREGHERAI!

BRUNO

La Redazione di questo giornale ha deciso di non scrivere più nemmeno un rigo sul grave problema dei rifiuti sparsi da anni su tutto il territorio.

 

 

 

di Giacomo Greco

 

La decisione è maturata durante una riunione in cui si dovevano fissare i temi da trattare nell’immediato futuro.

Ci siamo resi conto che da più di cinque anni e cioè dall’ingresso del nostro comune nell’ATO 1, il “tema rifiuti” ha assorbito tanta parte della nostra attività di sensibilizzazione, senza conseguire risultati apprezzabili.

Al contrario, di pari passo al nostro procedere in quella direzione, i rifiuti sono aumentati trovando definitiva residenza ovunque. Ci siamo detti allora che insistere sarebbe stato oltre che inutile, dannoso, perché ci avrebbe fatto perdere di vista altre problematiche parimenti consolidate o insorgenti.

La munnizza, infatti, ormai fa parte del nostro quotidiano vivere, ce la ritroviamo da tutte le parti, ci segue, ci precede, si ferma, si guarda intorno come noi e come noi prosegue. Si stende al sole accanto a noi, con noi si bagna nel mare che fortemente inquina, con noi si asciuga sulla spiaggia di cui è magna parte (che nulla ha a che spartire con il magna magna).

I rifiuti li abbiamo adottati al punto da pagare una tassa perché li lascino in pace, ma che “loro” hanno deciso ugualmente di disturbare trasferendoli in virtù di continue somme urgenze, per motivi igienico-sanitari -dicono- in luoghi meno consoni alla loro dignità, che chiamano discariche.

I rifiuti sono nel nostro DNA, scorrono nelle nostre vene e ci deliziano, producendo e nutrendo eserciti di topi, scarafaggi, zecche, pulci, zanzare e pidocchi, la cui salvaguardia, per gli ecologisti, è in cima alla scala dei valori e degli interessi.

Abbiamo deciso, pertanto, di dedicarci ad altro, quell’altro che colpevolmente abbiamo trascurato.

Mai più ripeteremo questo errore, mai più ci lasceremo stregare da un’unica causa, mai più volgeremo lo sguardo in una sola direzione, ma sorveglieremo, d’ora in avanti, a trecentosessanta gradi.

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2 comments on “CARA MUNNIZZA, MAI PIÙ CI STREGHERAI!
  1. Caro Giacomo, è vero. Forse i rifiuti sono l'arma di "distrazione di massa" che i potentati locali usano per focalizzare l'attenzione di coloro che "pensano differente".

    Ed in ogni caso il nostro giornale online, d'interesse locale – a partire dal nome della testata-, ha l'ambizione di allargare a poco a poco l'ambito degli argomenti trattati.
    Penso che il compito di un organo di informazione (piccolo o grande che sia) non debba concretizzarsi unicamente nel "guardarsi l'ombelico".

    I numeri ci dicono che i maggiori interessi dei nostri lettori sono puntati sul gossip e sullo scandalismo locale (politico o meno). Ciononostante, senza nessuna ambizione di tipo "educativo", credo che lo stimolo ad alzare lo sguardo al di là di angusti confini (siano essi territoriali o culturali), sia un tentativo che vada fatto.

  2. Una testata giornalistica attraverso la propria redazione effettua delle scelte editoriali che possono essere di tipo commerciale o di libera ed indipendente informazione. Nel primo caso è inmportante la capacità di rivolgersi, catturandone l’attenzione, a una quantità rilevante di lettori che si trasformino in potenziali consumatori dei prodotti sponsorizzanti. Mentre questi abbisognano di argomenti che ne captino l’attenzione già dall’intitolazione dell’articolo o dell’inserto, i fruitori dell’informazione libera privilegiano esclusivamente articoli di contenuto. Certamente i secondi sono nettamente inferiori, per numero, dei primi, ma sono portatori di interessi utili alla collettività per l’auspicabile ed auspicata crescita che dovrebbe essere l’unico irrinunziabile obbiettivo della libera informazione, senza alcuna concessione al gossip che può essere un utilissimo veicolo pubblicitario ma di nessuna utilità per la crescita culturale,morale e civile.

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