Insegnanti, Perchè Questo Silenzio?

Terrasini, Anni Cinquanta del Secolo scorso. Alunne in classe, scuola Comunale (attuale Direzione "Don Milani")

Terrasini, Anni Cinquanta del Secolo scorso. Alunne in classe. (Scuola Comunale, oggi Direzione “Don Milani” di Via Papa Giovanni)

LA LETTERA DEL GIORNO

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera del Sig. Luigi Lumia)

Devo innanzitutto complimentarmi col vostro Giornale per avere dato voce a un argomento (“La Scuola Digitale”) che non attira certo schiere di lettori, ma un maggiore interesse da parte del mondo scolatico (locale e non) me lo sarei aspettato.

di Luigi Lumia

 

Mi riferisco agli interventi del Prof. Massimo Dolce riguardanti la “riqualificazione della professione docente”, che i Redattori del Giornale hanno saputo rendere più accessibile ai lettori interessati alla tematica con chiarezza grafica e tecnica operativa (i linck), completando l’eccellenza della comunicazione finalizzata a diffondere un nuovo modo di fare scuola, assai diverso da quello che si pratica ancora in molte nostre scuole.

disegno di pcLa novità, la diversità , il diverso approccio metodologico, non è da collegare semplicisticamente alla presenza di strumenti tecnologici, di tablet, di computer, ecc., ma alla sperimentazione di una didattica che fa uso del digitale per facilitare l’apprendimento- insegnamento, per stimolare la collaborazione tra docenti e discenti e tra tutti gli operatori della scuola, ognuno dei quali ha dei ruoli da svolgere per contribuire ad accrescere lo sviluppo e la maturazione di tutti gli alunni.

Ora, seguendo il Giornale, mi duole dover registrare, di fronte a un così vasto respiro di innovazioni e di profondi cambiamenti, la generale assenza di qualsiasi tipo di risposte (nessuna richiesta di chiarimenti, nessun apprezzamento … nessun dissenso) degli insegnanti. Dunque, indifferenza, distacco, incredulità.

Eppure la didattica digitale è invitante e coinvolgente per il modo di presentare gli argomenti di studio a seconda dei vari livelli scolastici; la didattica disciplinare contiene spiegazioni, esercitazioni, autocorrezioni, video esplicativi di metodologie didattiche specifiche, comprendenti anche le informazioni necessarie a saper usare le nuove tecnologie come la L.I.M.

A tal proposito, ho visto l’intervista-video ai due Dirigenti scolastici che accennano a questo strumento e devo purtroppo muovere una critica all’intervistatrice allorquando non ha colto al volo lo spunto per evidenziare l’iniziativa del vostro Giornale (“Spazio Scuola”) e, soprattutto nel momento in cui,  uno dei dirigenti, ha accennato alla scarsa capacità di quasi tutti i docenti (non per colpa loro) ad usare didatticamente questo strumento.

Sarebbe stato utile e produttivo, per diffondere le informazioni di base contenute in “SPAZIO SCUOLA”, sottolineare il contributo che il Giornale intende dare al rinnovamento della scuola a partire da Terrasini con la pubblicazione degli articoli del Prof. Dolce.

Approfitto per dire che, a mio avviso, il dialogo con i Docenti e i Responsabili delle istituzioni educative terrasinesi, comprendenti anche le scuole materne, va ripreso, ponendo la possibilità di affrontare i problemi di riqualificazione professionale in riunioni mensili stabilite e concordate tra il Giornale e le rispettive Presidenze, da effettuarsi nelle aule informatiche dotate delle nuove tecnologie.

La didattica digitale -ne sono convinto- facilita l’apprendimento dell’alunno e il lavoro del docente che potrà così proporre attività interessanti, innovative e produttive di conoscenze e di competenze suscettibili di ulteriori miglioramenti.

Nota della Redazione

Egregio Sig. Lumia, abbiamo letto con estremo interesse  la sua lettera, apprezzando, non per ultima, la sua critica sulla conduzione dell’intervista: ne faremo tesoro, ma anche tranquillizzarla poichè il Giornale da una parte e la Scuola dall’altra non finiscono qui e, qundi, ci saranno altre occasioni per … rifarci.
Interessante e densa di prospettive (un modo concreto di aprire maggiormente e in modo diverso la scuola) la proposta finale contenuta nella sua lettera sulla possibilità di dar vita a «riunioni mensili stabilite e concordate tra il Giornale e le rispettive Presidenze». Il giornale è qui a disposizione (basterà contattarlo), così come siamo certi che lo sia il Prof. Dolce, ben conosciuto e apprezzato in ambienti editoriali specializzati oltre che in contatto con responsabili ministeriali che si occupano della materia.

Tuttavia, Egregio Sig. Lumia, ci permetta di esprimere un giudizio generale sulla realtà scolastica così come, da almeno tre lustri, si è venuta involvendo a livello nazionale. Chi fra noi ha svolto per molti anni l’insegnante elementare ci parla del ristagno della ricerca-aggiornamento-sperimentazione che oggi caratterizza la Scuola. Par di vederla senz’anima, annoiata, inaridita, incapace di slanci così come avvenne dall’immediato dopo guerra fino agli anni Ottanta almeno. Ed è amaro e paradossale dover dire questo quando, l’Istituzione più statica al mondo, la Chiesa cattolica (le gerarchie), dà dimostrazione, in queste settimane, di un moto culturale così rivoluzionario, vasto e profondo da annichilire i più audaci governanti della “res” pubblica d’Italia, d’Europa, del Mondo.

C’è solo da sperare che questa ventata, lo spirito di essa almeno, investa anche la nostra Scuola pubblica, laica e democratica, rimettedola in marcia verso il futuro.

La Redazione

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