Giacomo Consiglio Nel Ricordo di Ino Cardinale

GIACOMO CONSIGLIO

Giacomo Consiglio e, di profilo, Claudio Catalfio

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO VOLENTIERI LA LUNGA TESTIMONIANZA POLITICA DI INO CARDINALE, EX SEGRETARIO DELLA DC FRA GLI ANNI OTTANTA E GLI INIZI DEL NOVANTA.

Giacomo Consiglio ricorda (e qui mi si consenta di attingere abbondantemente alla testimonianza che egli diede in “A… Rivederci. Appunti fotografici”) l’inizio di quel «periodo fecondo in cui le amministrazioni del nostro Comune prepararono le condizioni che, nel tempo, hanno consentito lo sviluppo turistico ed economico del paese».

In quel suo scritto affermava con una punta di orgoglio come «la classe dirigente tutta, senza distinzione tra maggioranze e minoranze (o opposizioni) che amministrò Terrasini dagli anni ’60 fino ai primi degli anni ‘90, successivamente pesantemente criticata, abbia, invece, mostrato di avere intuito e previsto in tempo quella che era ed è la vocazione del nostro paese».

E continuava: «Chi come me è avanti negli anni, ricorderà che ancora agli inizi degli anni ’60, Terrasini era un paese costituito, sì, da una struttura abitativa abbastanza regolare, ma quasi del tutto privo di opere essenziali come fognature, pavimentazione stradale, acquedotto, ecc. Le condizioni igienico-ambientali erano quasi da terzo mondo [… ] e «quanto alta fosse la mortalità, specie infantile, legata anche alle pessime condizioni igienico-sanitarie e ai servizi quasi inesistenti.

Giacomo Consiglio«[…] Il Comune non disponeva, ancora nel ’65, di un regolamento di igiene e sanità e nemmeno di un regolamento edilizio. Le attività economiche di cui la nostra comunità viveva (agricoltura, pesca , commercio) erano commisurate ad una richiesta di consumo molto povera. Sicché per molti giovani, unica soluzione era l’emigrazione[…].L’unico grande patrimonio di cui Terrasini disponeva era la sua splendida posizione geografica ed ambientale e la buona indole dei suoi abitanti.

«Partire dalle condizioni sopra descritte e puntare verso lo sviluppo turistico…, anche se con corposi errori, è stato il compito che si è dato la vecchia classe dirigente nella sua interezza, senza distinzione di parti politiche.

E gli strumenti adottati dalle amministrazioni che, in quegli anni, cominciarono a muovere il paese verso gli obiettivi di sviluppo, a cominciare proprio da quella presieduta da Giacomo Consiglio, sono stati:
a) l’adozione del regolamento di igiene e sanità;
b) l’istituzione dell’ufficio e del ruolo di ufficiale sanitario” (compiti, adesso svolti da servizi sanitari vari);
c) il piano di fabbricazione e il regolamento edilizio.

«È bene ricordare che il piano di fabbricazione consentì, nelle more dello studio e dell’adozione del Piano Regolatore Generale, di offrire un minimo di regole che impedirono un più massiccio e devastante abusivismo edilizio nel territorio” e che “quel piano adottato, se non è stato sufficiente a impedire, anche da noi, l’abusivismo edilizio, è, però, servito a renderlo meno selvaggio e meno speculativo di quello che si è verificato nella grande maggioranza dei comuni a noi vicini

«[…] «f) lo spostamento ai piedi della montagna del tracciato autostradale che, secondo l’iniziale progetto dell’ANAS, si sarebbe dovuto sviluppare immediatamente a monte della statale, soffocando irrimediabilmente l’abitato urbano in uno spazio insufficiente a garantire qualsiasi sviluppo e sottraendo all’utilizzazione e al godimento le contrade di Gazzara, Bagliuso, Paternella, Paterna, praticamente confinate a monte dell’invalicabile autostrada.

«[…] La classe politica di Terrasini capì con prontezza e concordia quale danno grave sarebbe derivato dalla realizzazione del progetto ANAS e reagì nell’unico modo utile: cioè contestare in sede tecnica il progetto proposto e studiare l’alternativa più conveniente sia dal punto di vista funzionale che tecnico-ambientale ed economico».

Il Comune affidò ad un noto docente di ‘Costruzioni Stradali’ dell’Università di Palermo, lo studio critico del progetto ANAS e lo studio della proposta alternativa del Comune che il Ministero dei LL. PP. (ministro dell’epoca era Salvatore Lauricella) condivise e impose all’ANAS.
«Forse la gran parte dei terrasinesi non seppe, e non sa, quanto sia stato importante e determinante questo intervento ai fini dello sviluppo successivo del paese […]».

INGRESSO-COMUNE«Gli anni si succedevano e “Terrasini, via via, crebbe e si sviluppò…». Nacquero insediamenti ed alberghi. Con Giacomo Consiglio, la prima grande struttura turistico-alberghiera: Città del Mare. E crebbe e si sviluppò col contributo di tutte le forze politiche, in collegamento con quelle sociali.
A dimostrazione del fatto che la classe politica o dirigente del nostro paese negli anni della cosiddetta ‘prima Repubblica’ era capace, di fronte agli interessi della collettività, di rinunziare al ruolo di ‘parte politica’ e a interessi anche legittimi, va sottolineato che tale progetto fu approvato all’unanimità del Consiglio comunale di allora. Eventi simili, con comportamenti unitari da parte dell’intero Consiglio comunale, si sono ripetuti, nel prosieguo, in altre, molte, occasioni, come ad esempio per il Piano di Fabbricazione e per importanti argomenti di interesse generale.

Non c’è dubbio che se, nel tempo, «Terrasini poté puntare per la sua economia sullo sviluppo turistico, lo si deve in gran parte a quei provvedimenti adottati dalla classe politica dell’epoca, che, superando barriere ideologiche e posizioni di parte oggettivamente molto forti», dimostrò di possedere senso di responsabilità e spirito realistico.

Significativo l’auspicio con cui Giacomo Consiglio chiudeva la sua testimonianza di veder nascere nuove generazioni che, occupandosi della ‘cosa pubblica’, consapevoli dell’eredità che sono chiamate a gestire, spingano avanti, nella qualità e nella dimensione, il lavoro di quelle che le hanno precedute, migliorandole.

Quell’ex segretario DC ed ex sindaco (il sottoscritto), appartenente a ‘precedenti generazioni’, ti ringrazia, Giacomo carissimo: ne sente forte il dovere.
Personalmente, per il bene che gli hai voluto e, come cittadino –ricordando il proverbio biblico La mano pigra fa impoverire, la mano operosa arricchisce– per le tue intuizioni, il tuo dinamismo, la tua operosità.

(Ino Cardinale)

 

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