Assoluzioni e Delibere Di Giunta Per «Rimborsi Spese Processuali»

DELIBERA 1

Dopo la denuncia inoltrata nel 2007 da Vittorio Emanuele Orlando, gli allora amministratori e funzionari comunali poi assolti nel 2012, chiedono ora e ottengono, in base alla legge, il rimborso-spese per l’assistenza legale, a condizione che in cassa ci siano i fondi  (ad occhio e croce 50 mila euro).

WWF e Legambiente a suo tempo si costituirono parte civileper inottemperanza alle demolizioni di edifici abusivi nell’area protetta di Capo Rama.
Una vicenda emblematica, questa, che dovrebbe far riflettere sull’uso massivo del ricorso alle procure, che non sempre sortisce gli effetti voluti. Anzi …!

di Giuseppe Ruffino

 

Il collegamento al Sito ufficiale del Comune di Terrasini ci offre l’occasione di esaminare alcune delibere di Giunta approvate a fine dicembre 2014, dunque poche settimane fa.

L’iniziale stupore, cede pian piano il passo ad una riflessione sui complessi meccanismi che regolano i rapporti fra Società e Giustizia con i suoi pesi e contrappesi, con i suoi pro ed i suoi contro.

L’approccio alla lettura delle delibere in questione, con citazione di specifici articoli di legge e altro ancora, ci offre infatti l’opportunità di guardare la questione da un’angolatura forse meno scontata, più distaccata, ma ci offre anche anche l’occasione per qualche breve considerazione di ordine politico generale. Sappiamo fin d’ora che potremo per questo attirarci le critiche più disparate (e forse anche qualche improperio), ma si sa, le opinioni sono opinioni e chiunque, se argomentate, può liberamente chiedere di veder pubblicata la propria su questo blog in un democratico contraddittorio.

Dunque, con queste delibere di Giunta, si prende atto delle assoluzioni per «insussistenza del fatto» di amministratori e dipendenti (alcuni dei quali in carica fra il 2007 e il 2012) e se ne approva il conseguente rimborso a carico del Comune per le spese legali sostenute. Su questo punto sorgerebbe -a dire il vero- qualche interrogativo sull’esistenza o meno di uno specifico strumento (“regolamento comunale“) che normi la materia, che fissi la casistica e i criteri in base ai quali poter richiedere e ottenere il “rimborso” in caso di assoluzione. Non sembrerebbe che ne sia dotato il nostro Comune, ma non è questo il punto ai fini del ragionamento cui ci si appresta.

delibera 2

Una cosa è certa: l’ex Art. 24 della Legge regionale n. 30/2000 prevede espressamente il rimborso. Recita testualmente: «L’articolo 39 della legge regionale 29 dic. 1980, n. 45, si interpreta nel senso che la norma si applica a tutti i soggetti ivi inclusi i pubblici amministratori, che in conseguenza di fatti ed atti connessi all’espletamento del servizio e dei compiti d’ufficio sono stati sottoposti a procedimenti di responsabilità civile, penale ed amministrativa e siano stati dichiarati esenti da responsabilità».

La denuncia -lo ripetiamo- era stata presentata nel 2007 da un privato cittadino (Vittorio Emanuele Orlando, recentemente scomparso); le Associazioni ambientaliste quali il WWF e Legambiente si erano invece costituite “parte civile”.
L’accusa, tradotta in parole semplici, quella di non aver provveduto all’abbattimento di costruzioni abusive nel sito protetto di Capo Rama.

Questi, infine, i dati essenziali che emergono dalla lettura delle imputazioni allegate.
Gli amministratori e i funzionari messi sotto accusa e successivamente assolti nel 2012: Antonio Randazzo (sindaco dal 2002 al 2007); Girolamo Consiglio (sindaco dal 2007 al 2012); l’ing.Giuseppe Palazzolo e l’arch. Aldo Carano (dirigenti in periodi diversi dell’Ufficio Tecnico). Gli avvocati di fiducia degli imputati furono: Gianni Giacomo Palazzolo (per Randazzo); Salvino Pantuso (per Consiglio); Daniela Cucinella (per l’ing. Palazzolo); Francesco Menallo (per l’arch. Aldo Carano). Spesa complessiva a carico del Comune, come si potrà evincere dalla lettura degli atti, intorno ai 50 mila euro e forse più.

Un caso a parte, che nulla ha che vedere con l’abusivismo di Capo Rama, fu il processo a carico dell’ex assessore alla Solidarietà Sociale Angela Viviano, anch’essa assolta. Ma in questo caso non si evince né la cifra richiesta per le spese legali, né la motivazione della sentenza di assoluzione. La difesa fu assunta dall’avv. Carlo Ventimiglia. Un’altra puntualizzazione riguarda invece l’ex sindaco Girolamo Consiglio (abusivismo Capo Rama) per il quale, attraverso la lettura degli atti, non si evince né la richiesta di rimborso, né la parcella dell’avvocato. Probabilmente il dott. Consiglio aveva già avanzato in precedenza richiesta dell’assistenza comunale, seguendo un diverso iter.

delibera 3Questi -lo ripetiamo- i dati essenziali. Le delibere, chi vorrà, potrà leggerle nella loro estensione, cliccando sul seguente link: delibere n. 124, 126, 127, 128.

IL PUNTO

Ci guarderemo bene dall’entrare nel merito delle fredde sentenze processuali: le sentenze di condanna o di assoluzione non si discutono, ma di esse se ne prende atto, così come anche le alterne vicende berlusconiane di questi anni ci hanno insegnato; al massimo si dissente se se ne hanno gli argomenti e gli strumenti per farlo.

Ma ripetiamolo, non è su questo che intendiamo soffermarci quanto, piuttosto, sull’uso para politico che della denuncia civile e penale spesso si è fatto in questi ultimi decenni.

Il ricorso totalizzante alle Procure da parte di organizzazioni politiche, di partiti e movimenti, di singoli rappresentanti istituzionali a tutti i livelli, ecc. hanno messo a nudo, nel tempo, una grave debolezza: il graduale venir meno del peso specifico (ruolo) della Politica … dell’azione, della progettualità, dell’organizzazione alla cui base stanno le idealità e i valori autentici condivisi. Le battaglie, le iniziative, i progetti, le proteste più o meno organizzate contro palesi storture di ogni tipo e natura, sono state così massicciamente “trasmesse” all’azione spesso asettica dei magistrati, che si sono trovati investiti di una sovrabbondanza di oneri non sempre compatibili col loro specifico ruolo.

Non ci si fraintenda: non vogliamo con questo dire che la denuncia all’autorità giudiziaria non sia in genere dovuta e necessaria, ma in molti casi essa è apparsa quanto meno spropositata. A questo proposito si potrebbero fare numerosi esempi a noi vicini, ma quella dello stesso Vittorio Orlando appare la più calzante e diretta. Da cavaliere solitario, senza l’ombra di una mobilitazione civile alle spalle, egli decide di denunciare … Atto forte e nobile il suo, ma che non tiene nel dovuto conto il fatto che la denuncia all’autorità giudiziaria non deve mai essere l’inizio, ma la conclusione di un processo sociale di lotta e di denuncia politica forte ed estesa, pena l’isolamento e l’incomprensione.

È, dunque, l’uso massivo che della “denuncia” si è fatto in questi ultimi decenni che ha creato la pericolosa commistione di ruoli e finalità. Tanto massivo quest’uso da ridurne gli effetti. Per cui, nel caso di assoluzioni dissonanti rispetto alle aspettative, gli ex imputati assolti (parliamo in generale), si “resettano” in tutta la loro legittimazione di burocrati, politici, amministratori di enti e aziende pubbliche e private.

È questo, a parte quello economico, l’aspetto che a nostro avviso dovrebbe maggiormente impensierire non soltanto coloro che amano sinceramente impegnarsi nel sociale (far Politica), ma anche gli stessi amministratori di Giustizia.

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One comment on “Assoluzioni e Delibere Di Giunta Per «Rimborsi Spese Processuali»
  1. Per sostenere questa tesi bisognerebbe analizzare i casi di assoluzione e di condanna in relazione al numero delle denunzie presentate, altrimenti le deduzioni sono solo frutto di personale convincimento. Ma questo è un altro discorso………….

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