RISBATTI IL “MOSTRO” IN PRIMA PAGINA

PIAZZA CONSIGLIO

È UFFICIALE: la Sovrintendenza ai Beni Architettonici, in una nota inviata al Comune, indica le modifiche sul MOSTRO. Sarà abbassato di 80 cm, ritoccato, truccato, accartocciato … Insomma, trasformato in un “mostriciattolo” e abbullonato nel “cosmico spazio” del coriandolo che è Piazzetta Titì Consiglio, a ornamento-copertura di un mercatino settimanale di frutta e verdura.

Intanto sarebbe interessante conoscere con esattezza dai solerti uffici, la quantificazione (in soldoni) del danno arrecato alla comunità e chi, eventualmente, dovrà pagarlo. Si stima (oltre al costo di origine in sè del manufatto) fra i 30 e i 40 mila EU in più necessari per accorciare, ritoccare, montare, smontare e rimontare.

L’interrogativo sul “chi pagherà” è già stato più volte sollevato, ma senza mai alcuna risposta né dagli uffici preposti, né dal sindaco. Si comprende l’imbarazzo, ma i cittadini hanno il diritto di chiederlo e di sapere; questo giornale di informare; l’Amministrazione il dovere di rispondere.

Certamente non pagherà il GAL, il cui regolamento esclude (lo ha confermato il suo presidente) varianti ai progetti in corso d’opera, soprattutto se viziati da atti non lineari e trasparenti (omessa richiesta preventiva alla Sovrintendenza).

E così le roventi polemiche dei mesi scorsi sono destinate a rinfocolarsi con la nota della Sovrintendenza ai BB.AA. di Palermo con la quale, come già detto, si prescrivono le condizioni per il riposizionamento della struttura metallica nella Piazzetta intitolata al caduto in guerra d’Africa Titì Consiglio. Ma non è soltanto una questione di sperpero di denaro pubblico; è anche una questione che attiene alla difesa della bellezza e dell’estetica. Anche quella è sostanza!

mercatino 2

Come si presenta in questo momento la piazzetta priva di mostro

Come si ricorderà la struttura (e soltanto quella) era stata oggetto di roventi accuse al Comune e all’Ufficio Urbanistica. A guidare la protesta le associazioni ambientaliste locali (Forum Ambiente Cala Rossa, Comitato Cittadino per l’Ambiente), il deputato regionale Giorgio Ciaccio e il M5s di Terrasini oltre a varie personalità della cultura locale, a Gianfranco Zanna direttore regionale di Legambiente e, non ultimo, il nostro giornale che dedicò alla spinosa vicenda ampio spazio, entrando in rotta di collisione con l’amministrazione comunale e con gli architetti estensori del progetto.

il mostro morto

La mega struttura in acciaio, subito ribattezzata “mostro”, fu prima montata alla chetichella all’inizio dell’estate 2014, senza che fosse stata richiesta alcuna autorizzazione alla Sovrintendenza e, poco dopo, a seguito delle numerose segnalazioni e qualche esposto, fu smontata a velocità supersonica sul finire di settembre dello stesso anno. Oggi il “mostro” riposa smembrato, in uno spazio attiguo al campo di calcio e, dicono, guardato a vista da quanti non hanno mai abbassato la guardia.

Per il Movimento di protesta fu un primo importante risultato, ma di lì a poco si sapeva che la Sovrintendenza avrebbe inviato al Comune i suoi rilievi correttivi, il che è puntualmente avvenuto il 12 nov. 2014 con nota prot. 7074/816,6. Come mai -si dirà- ne parliamo solo ora? Semplice: su di essa si è cercato di mettere la sordina (acqua cheta non movère).

E così, per salvare il salvabile ed evitare ai responsabili conseguenze di diversa natura, la nota imbocca la tipica strada del compromesso (alla siciliana), che, nel caso nostro, consiste nelle varianti che “cambiano tutto per non cambiare niente”. In pratica -come accennato- sarà “accorciata” di circa un metro (questo lo si desume dai grafici allegati) e rifilata per tutto il perimetro. La nota, inoltre, è accompagnata dai grafici, che presto “Terrasini Oggi” chiederà di visionare.
Sul tutto aleggia un interrogativo, quasi un incubo: torneranno ad agitarsi i “rompiscatole” e i “visionari”?

[Qui di seguito l’elenco dei 9 link (per chi volesse rileggere gli articoli o per chi non li ha mai letti, video compresi) connessi al “mostro” e pubblicati dal nostro giornale nei mesi scorsi]:

1. https://www.terrasinioggi.net/wp/2014/06/11/interrogativi-su-piazzetta-titi-consiglio-sede-del-mercato-del-contadino/79/
2. https://www.terrasinioggi.net/wp/2014/08/08/terrasini-piazza-titi-consiglio/1410/
3. https://www.terrasinioggi.net/wp/2014/08/10/piazza-titi-consiglio-i-cittadini-parlano/1451/
4. https://www.terrasinioggi.net/wp/2014/08/15/piazza-titi-consiglio-nuova-raffica-critiche-sindaco-progettisti/1516/
5. https://www.terrasinioggi.net/wp/2014/08/19/piazza-titi-consiglio-risponde-norino-ventimiglia-ass-allurbanistica/1594/
6. https://www.terrasinioggi.net/wp/2014/08/28/ultimora-bloccati-i-lavori-piazza-titi-consiglio/2025/
7. https://www.terrasinioggi.net/wp/2014/08/30/paghera/2108/
8. https://www.terrasinioggi.net/wp/2014/09/13/mostro-incubo-domande-sindaco/2642/
9. https://www.terrasinioggi.net/wp/2014/12/07/piazzetta-titi-consiglio-rinasce/6006/

QUI SOTTO LA NOTA DELLA SOVRINTENDENZA. TENIAMO A EVIDENZIARNE UN PASSO CHE APPARE OSCURO LÀ DOVE SI LEGGE CHE «[…] la sua installazione sia connessa a manifestazioni di interesse pubblico temporanee […]». Che vorrà dire? Esistono forse “manifestazioni pubbliche” permanenti?

SOVRINTENDENZA

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3 comments on “RISBATTI IL “MOSTRO” IN PRIMA PAGINA
  1. La decadenza culturale, sociale, economica e morale è figlia di una cattiva amministrazione che non avendo i requisiti di capacità e competenza, sta producendo un degrado irreversibile del nostro territorio. Prova di questo sono il biotopo ancora occupato da abusivi e da detriti di varia natura, il crollo di alcuni monumenti passato sotto silenzio, l’espianto dei ficus della piazza, l’abbandono di villa San Giuseppe, del lungomare e del paese in generale. L’ultima vicenda riguardante il “mostro” di piazzetta Titì Consiglio dovrebbe essere la goccia che faccia traboccare il vaso. Auspico la nascita di un comitato civico permanente per la tutela del territorio che faccia richiesta di verificare la correttezza degli atti che hanno interessato il comune, il Gal e la soprintendenza. Sembra inconcepibile che il progetto del mercato del contadino sia stato approvato dalla giunta comunale e dal Gal che lo ha finanziato senza che venisse evidenziata la mancanza dei nulla osta della sovrintendenza, così come sembra incomprensibile che a posteriori vengano concesse le autorizzazioni necessarie che prevedano il mantenimento di una struttura che mai dovrebbe essere autorizzata in una piazzetta del centro storico dalle caratteristiche e dimensioni di piazzetta Titì Consiglio. Rivolgo un appello in tal senso al giornale che ci ospita, al PD, al M5S e a tutti i movimenti spontanei che esistono nel territorio.

    • Caro Giacomo, intanto grazie per il tuo preciso e puntuale intervento.
      Terrasini Oggi raccoglie la tua proposta che crediamo interpreti il pensiero di molti. Il giornale è al fianco di chiunque si impegni per la difesa del nostro patrimonio archietettonico (culturale in senso lato) e crediamo che, nel limite delle possibilità, sia sempre stato e continuerà ad essere in prima fila in questo non facile compito. Ben vengano, dunque, proposte come la tua (ma già esistono dei movimenti organizzati) che non potranno che ampliare fra i concittadini la consapevolezza dell’importanza strategica della difesa del nostro patrimonio da attacchi sconsiderati.

  2. Le varianti per realizzare un manufatto si chiedono prima che il manufatto stesso sia realizzato altrimenti dovremmo parlare di “condoni”ovvero regolarizzare qualcosa già realizzato.
    In questo caso, come evidenzia il Nulla Osta della soprintendenza, hanno realizzato una piazza la cui pavimentazione di progetto era diversa da quella effettivamente realizzata senza che il progettista chiedeva la variante è giustificata dal progettista e direttore dei lavori che la piazza principale è stata realizzata con la stessa pietra.
    Ma se la soprintendenza con questa nota non era d’accordo che fa la toglievano?
    maaaa
    Ogni volta che a Terrasini faranno il mercato del contadino ( mercoledì ) dovranno montare la struttura metallica. ma quanto costerà montare una struttura del genere? forse più del mercatino stesso.
    Detta struttura non è di facile rimozione ha causa del suo enorme peso.
    Quindi con un pò di buon senso occorrerebbe riciclare la struttura in ferro e l’incasso della vendita del ferro donarlo alle asociazioni che si occupano dei cani randaggi cani randaggi

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