Lettera ai lavoratori e alle lavoratrici di “Città del Mare”

Opinione

L’OPINIONE di

Angelo Cinà

 

Carissime lavoratrici e carissimi lavoratori,

so che in questi giorni di festa vivete con trepidazione le vostre vicende lavorative legate alla consumazione di un Villaggio turistico, Città del Mare che, negli anni, è stato uno splendore per il turismo.

Sono giorni di trepidazione e di richiesta di aiuto, per continuare a sperare il giusto pane guadagnato con le vostre fatiche. Siete papà, mamme, giovani, mariti e mogli, gente semplice che chiede giustizia sociale, lavoro, pane e dignità. Molti di voi sono concretamente presenti nel mio cuore, vi conosco, sono entrato nelle vostre case e so quanto è duro!

Vi scrivo perché mi sento in DOVERE di starvi vicino!
Non solo perché sono cittadino terrasinese, ma, ormai impegnato da anni in diversi ambiti della vita sociale e soprattutto impegnato quale Segretario dei Giovani Democratici, non posso fare altro che pensarvi!

Lo so, sono segretario di un partito che dovrebbe, e il condizionale è d’obbligo, essere per eccellenza il partito dei lavoratori. Ahimè! Anche qui c’è tanto decadimento e me ne vergogno!

Allo stesso tempo penso all’azione politica di un giovane come me, impegnato in questo momento a organizzare i giovani terrasinesi, di qualsiasi provenienza politica e cultura, a spendersi per CAMBIARE la politica locale!

In questo cambiamento il mio pensiero va a voi, carissimi!
Di fronte ad una posizione così grave, la politica e in modo particolare chi amministra, non può lavarsene le mani come in questi anni è stato fatto!

Mi viene in mente l’azione di un grande politico che è stato da sempre il mio modello e ispiratore: Giorgio La Pira. Da Sindaco di Firenze negli anni 50, fa di tutto per salvare i posti di lavoro delle Officine Pignone intervenendo presso Enrico Mattei, imprenditore e dirigente pubblico, affinché i posti di lavoro fossero salvati. Egli così si difendeva da chi lo accusava di intervenire per tale questione: «10.000 disoccupati, oltre 200 sfratti […], 17.000 libretti di povertà […]. Scusi: davanti a tutti questi “feriti”, buttati a terra dai “ladroni” – come dice la parabola del Samaritano (Lc 10, 30ss.) – cosa deve fare il sindaco, cioè il capo ed in certo modo il padre ed il responsabile della comune famiglia cittadina? Può lavarsi le mani dicendo a tutti: – scusate, non posso interessarmi di voi perché non sono uno statalista ma un interclassista?».

In questo momento non ho il potere politico del Sindaco La Pira, ma con convinzione vi dico che lavorare per una Terrasini migliore significa anche sostenere e aiutare con forza tutte le realtà presenti sul territorio.

La mia vicinanza non vuole esaurirsi in una lettera, ma vuole prendere un impegno: quello di continuare ad ascoltarvi, a seguire la vicenda e preparare il terreno per una Terrasini DIVERSA, con donne e uomini che credono profondamente a una politica umana!

Vi abbraccio uno per uno e vi auguro una buona Pasqua piena di speranza!  

 

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4 comments on “Lettera ai lavoratori e alle lavoratrici di “Città del Mare”
  1. Non c’e’ dubbio “una bella letterina di Pasqua come quella che da bambini i nostri maestri di scuola ci abituavano a scrivere ai nostri genitori, ma ahime’ non siamo piu’ bambini e se poi ricopriamo ruoli politici di responsabilita’ non possiamo relegare tutto a una letterina che sara’ anche emozionante ma che non dara’ purtroppo risposte positive a centinaia di lavoratori che caro Angelo voglio ricordare hanno dato anche l’anima per la crescita di un villaggio turistico capace di dare un futuro a questi lavoratori.La cecita’ dei dirigenti di Citta’ del Mare che da qualche anno si sono susseguiti alla gestione del villaggio, il pressapochismo della proprieta’, il disinteresse del SINDACATO, la totale assenza della politica locale, provinciale e regionale hanno fatto si che la situazione si incangrenisse senza lasciare intravedere possibilita’ di uscirne fuori bene. Inoltre mi dispiace che un dirigente”NUOVO”., SI INTRISTISCA E ADDIRITTURA SI VERGOGNI DI FAR PARTE DI UN PARTITO POCO ATTENTO ALLE PROBLEMATICHE DEL TERRITORIO. E ALLORA CHE FARE ! SECONDO ME C’E’ BISOGNO DI PIU’ IMPEGNO POLITICO E MENO LETTERINE CHE IN PROSSIMITA’ DELLA PROSSIMA SCADENZA ELETTORALE LASCIANO UN PO’ INSOSPETTIRE , PIU’ PRESENZA NEL TERRITORIO, MENO PAROLE VUOTE,PIU’ MOMENTI DI IMPEGNO NEL SOCIALE CHE POSSANO RIDARE SPERANZA A TUTTE QUESTE SFORTUNATE FAMIGLIE CHE OGGI RISCHIANO IL LORO FUTURO. A LAVORO LE CHIACCHERE LASCIAMOLE AGLI ALTRI.BUONA PASQUA A TUTTI.

  2. OCCORRE CAMBIARE.Forza cittadini terrasinesi di buona volontà, cosa si aspetta ancora. Ognuno metta le proprie competenze a disposizione della comunità. Tutti intorno ad un tavolo, senza distinzione di appartenenza politica.nè INTERESSI PERSONALI, solo con il desiderio come ha detto bene Angelo, per una Terrasini DIVERSA, libera da legami soffocanti, fatta di lacci e laccioli. Altrimenti non se ne esce. Rischiare di far mandare in malora LA CITTA' DEL MARE, una ricchezza territoriale, una delle poche risorse economiche del paese,è un "peccato mortale". Auguro ai lavoratori e alle loro famiglie, di passare questa Pasqua, serenamente e a tutte le persone di buona volontà di avere la forza e il coraggio e metterci la faccia.

  3. Non mi sono mai permesso e mai lo faro’ di svilire l’impegno di quei giovani che vogliono impegnarsi a cambiare veramente il volto di Terrasini, contesto pero’ di essere considerato come colui che viene dipinto da te (non lei)come un grande CONOSCITORE DEL NON CAMBIAMENTO,solo perche’ non condivide il modo di essere presente nella societa’ Terrasinese e sopratutto PERSEGUITORE DELLO STATO DI DEGRADO del nostro territorio,sembra opportuno ricordare che da diversi anni non svolgo ATTIVITA’ POLITICA non ricoprendo RUOLI ATTIVI e non volendone ricoprire in futuro.Evidenziavo sopratutto una non presenza positiva di chi pensa che la politica sia una banale eserrcitazione fra l’altro con sporadica attivita’ nei salotti buoni altro che conoscitori dei problemi familiari dei terrasinesi che ti assicuro conosco molto bene avendo personalmente anchio familiari che lavorano a Citta’ del Mare.Ma a quale ipotetico immobilismo ti riferisci, forse a quello di un partito degradato come tu stesso lo definisci di cui ti vergogni di appartenere? lo stesso partito a cui io aderisco di cui non condivido spesso le scelte che ho deciso con orgoglio di combattere dall’interno senza per questo vergognarmi dell’appartenenza.Il mio sogno e lo stesso di quello di Maurizio Castellano, una Terrasini senza lacci e lacciuoli con la partecipazione di tutti coloro che amano terrasini per difendere quel poco di attivita’ produttive insistenti nel nostro territorio come Citta’ del Mare.Mi fai sorridere quando dici che non conosco le famiglie Terrasinesi (chiedilo a loro) che non ne conosco i problemi(chiedilo a loro)immobilismo e creazionismo di problemi che nulla risolvono (chiedilo a loro). Il tuo modo nervoso e’ scomposto non lascia presagire consentimi nulla di positivo anzi…….se hai la presunzione di essere l’unico portatore della verita’ e che tutti gli altri che non la pensano come te sono “caduti in basso”allora si’ che siamo messi veramente male.Cordialmente tuo (non suo) Mimmo Infantolino.

    n.b. Visto che il giornale “terrasini Oggi ci mette a disposizione il proprio spazio gradirei che i commenti avvenissero tramite il giornale e non tramite WhatsApp personali . Anche per poter permettere come la DEMOCRAZIA insegna la partecipazione di tutti. Grazie.

  4. Caro Angelo non posso non essere d'accordo con te, gli amministratori locali non possono lavarsene le mani. Essi hanno l'obbligo di interessarsi di una struttura che è stata il fiore all'occhiello della Terrasini turistica e che è stata e può ancora essere il volano per la crescita del nostro territorio. Non possono lavarsi le mani della situazione di difficoltà in cui si trovano le lavoratrici e i lavoratori. E' necessario promuovere un tavolo a cui fare intervenire la Regione ai massimo livelli, i sindacati e la proprietà per discutere e ricercare le possibili iniziative per uscire dalla crisi attuale. Chi più del sindaco può farsi portavoce e promotore di un incontro?

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