Salvatore Badalamenti, Partigiano, cadde «combattendo nell’ultima battaglia» con altri tre compagni

 

Ecco il nome di Badalamenti Salvatore scolpito nel Cippo che il nostro Giornale è oggi in grado di mostrarvi.
Una vicenda che va oltre i confini della Sicilia.

CIPPO STRADA 3

Altro che “morte naturale!”. Un ulteriore “documento” inconfutabile, un passo decisivo nell’affermazione della verità storica sul Partigiano cinisense Salvatore Badalamenti, incidentalmente fratello del boss Gaetano, più giovane di tre anni quest’ultimo. Intanto affiora una nota del 2008, frutto di una ricerca effettuata negli archivi della Resistenza piemontese di cui vi parliamo più avanti in questo servizio.

Non sappiamo al momento quale potrà essere la decisione finale dell’Amministrazione comunale di Cinisi sulla intestazione della via, ma una cosa è certa: questa pagina vuole essere un invito a una più attenta e serena riflessione e una esortazione a esporre i fatti a S.E. il Prefetto di Palermo nella loro completezza.

La Via a lui intestata 65 anni fa a Cinisi è stata più volte definita dal Primo Cittadino unresiduato bellico“. Per molti altri, invece, resta una testimonianza di alto valore simbolico e civile“.

Il Cippo (non un residuato bellico) è situato -come capita di vederne a decine e centinaia nel centro-nord d’Italia- lungo la strada che attraversa il paesino di Sant’Albano Stura (Cuneo). Il piccolo centro conta attualmente circa 2.500 abitanti.

Le foto del cippo che vi proponiamo ci sono state inviate dalla Signora piemontese Daniela Oggerino (*), figlia di un ex partigiano (Umberto) che operò in Piemonte nella stessa Formazione di Badalamenti. Con la signora Oggerino siamo entrati in contatto in occasione di questa vicenda (leggendo lei i nostri articoli) e la sua collaborazione, per la quale non finiremo mai di ringraziare, è stata determinante per orientarci nel contesto storico.

Ma torniamo alla lapide.

“GL” significa “Giustizia e Libertà” (clicca qui per saperne di più).CIPPO STRADA 4

Queste due lettere dell’alfabeto, che si trovano a sinistra della lapide e all’interno di un rombo con al centro una spada corta (gladio), indicano le famose brigate partigiane legate al Partito d’Azione. La 21ª Brigata, di cui fece parte Badalamenti, era intitolata a Pietro Bellino, Medaglia d’Oro al Valore.

I nomi sono ben leggibili e la data corrisponde esattamente a quella citata negli Archivi della Resistenza di Cuneo (ISTORETO). Ve li trascriviamo, evidenziando l’errore commesso sulla lapide: “Badalamente ” invece di “Badalamenti “.

SULLA LAPIDE SI LEGGE: “Per l’onore e la libertà d’Italia caddero combattendo l’ultima battaglia”. VIALE BARTOLOMEO, ORRU ORAZIO, BERNARDI GIOVANNI, BADALAMENTE(i) SALVATORE. 23 APRILE 1945. Partigiani della 21ª BRIGATA CL (CL=Comitato Liberazione) P. BELLINO.

_______________________________________

Da una nota del piemontese ENRICO FALCO (datata 2008) su Salvatore Badalamenti e Vincenzo Maltese.

(Soltanto alcuni giorni dopo la comparsa dei nostri articoli e commenti sul caso della intitolazione della via a Cinisi, si è venuti in possesso della seguente nota che
“Terrasini oggi” di seguito pubblica nelle sue parti essenziali).

Scrive Enrico Falco. «Circa le circostanze nelle quali i due cinisensi (Maltese-Badalamenti) sono deceduti, esistono informazioni abbastanza precise solo su Badalamenti mentre di Maltese si sa ben poco. In particolare nell’incartamento di quest’ultimo risultano informazioni riguardanti una sentenza emessa a suo carico da un tribunale partigiano. Il capo di imputazione tuttavia non risulterebbe chiaro e non si conoscono neppure le circostanze della sua morte.

«Per quanto riguarda Badalamenti, […], apparteneva alla Formazione autonoma “Rinnovamento” che operava nelle Valli Ellero e Pesio […]. Calandri, il Direttore dell’Istituto Storico, cita un certo Luigi Mondino partigiano ottantacinquenne di Montanera (nei pressi di Sant’Albano Stura) […], che racconta quanto segue:
“A fine aprile 1945, a ridosso della Liberazione, un gruppo di circa una ventina di brigatisti neri e fascisti allo sbando, capeggiati dal famigerato tenente Rizzo di Trinità tentò un piccolo rastrellamento a Montanera. Entrando in paese furono visti da un ragazzo diciannovenne, Antonio Olivero, che stava uscendo da un negozio di tabacchi. In preda alla paura questo giovane attraversò la strada per rifugiarsi nella casa di fronte dove abitava un sarto. Lì i brigatisti lo uccisero sparandogli dalla finestra senza sapere neppure chi fosse. A quell’epoca a Montanera c’era un gruppetto di partigiani in “allevamento” (questa è l’espressione usata da Luigi Mondino) cioè […] non ancora esperti in tattica della guerriglia. Avrebbero dovuto essere utilizzati nel momento finale della lotta di liberazione. Questi giovani, indignati per quanto era successo, presero da soli l’iniziativa e tesero un’imboscata ai brigatisti neri in località Ceriolo (frazione di Montanera) su una rada che conduce a Fossano, a un chilometro circa dal paese. Inesperti com’erano li affrontarono a VISO aperto mentre avrebbero dovuto lasciarli passare e aggredirli alle spalle. Inoltre spararono a casaccio non centrando il bersaglio. Morirono in quattro, uno di questi era Salvatore Badalamenti”».

LA NOTA DI FALCO COSÌ PROCEDE: «Prima di parlare con Luigi Mondino abbiamo parlato con un nostro amico, Umberto Oggerino, partigiano nella formazione “Rinnovamento“, la stessa di Badalamenti, il quale ci ha detto che, pur non avendolo conosciuto personalmente e non essendo informato sulle modalità della morte, sapeva che il corpo era stato tumulato nel cimitero di Sant’ Albano Stura dove dovrebbe essere tuttora.
Oggerino ci ha inoltre raccontato che suo genero, originario di Cinisi (il mondo è veramente piccolo), tempo fa aveva preso contatti con l’Amministrazione Comunale della sua città (NdR: Cinisi) per verificare se fosse interessata alla traslazione della salma, ma non aveva avuto alcuna risposta. […]».

________________________________________
(*) Un aspetto singolare: la Signora è sposata con Stefano Anania, originario di Cinisi. Stefano porta lo stesso nome del nonno paterno, che con la moglie Angela Verde insegnò alle elementari di Cinisi a partire dagli Anni Trenta. L’attuale famiglia Anania-Oggerino ogni estate trascorre un periodo di ferie a Cinisi.
________________________________________
Ha collaborato Rosaria Cascio.

 

 

Commenta su Facebook
4 comments on “Salvatore Badalamenti, Partigiano, cadde «combattendo nell’ultima battaglia» con altri tre compagni
  1. Abituati come siamo ai luoghi comuni, alla storia senza storia, a giudizi superficiali e di convenienza, riusciamo a santificare ciò che ci conviene e a dissacrare ciò che ci sta scomodo. Non abbiamo tempo per studiare, approfondire, discutere, elaborare, ammesso che ne avessimo voglia e l'ignoranza come una foresta che avanza occupa il posto abbandonato dal sapere.

  2. Pingback: Partigiani sardi caduti in Piemonte -2- – Tre Passi Avanti

Rispondi a anton Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *