ALDO CAZZULLO a Terrasini-Cinisi Per Parlarci della “Guerra Dei Nostri Nonni” e del “Sangue di Uomini e Donne Della Resistenza”

SABATO 27 GIUGNO ALLE ORE 19:30

Villa Adriana-Golden Park 

L’evento fra quelli destinati a lasciare il segno. Così … è quando capita la fortuna di avere fra noi uno come ALDO CAZZULLO, prestigioso editorialista del “Corriere della Sera”, scrittore acuto e coinvolgente. I suoi ultimi due libri: “La guerra dei nostri nonni. 1915-1918: Storie di uomini, donne, famiglie” “Possa il mio sangue servire: Uomini e Donne della Resistenza”. Fra gli ospiti, conversando con l’Autore, VINCENZO MORGANTE Direttore Testata regionale Rai e SEBASTIANO TUSA, Soprintendente del Mare. Il saluto dei sindaci di Terrasini e Cinisi.

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Soprattutto il secondo libro (“Possa il mio sangue servire: Uomini e Donne della Resistenza”) assume -sia pure in modo incidentale, per le recentissime vicende del Partigiano cinisense Salvatore Badalamenti- particolare significato storico e ideale.

Anche in questo caso a dar vita e a organizzare è l’Associazione culturale “Così, per… passione!”  in vista della Mostra “È passato anche questo. Memoria e sfida per il presente e per il futuro”, prevista per il periodo che va da domenica 18 ottobre a sabato 7 novembre prossimi, e della quale v’è stata una anticipazione nell’ambito della Mostra “La Grande Guerra”, organizzata dall’Esercito Italiano a Trapani e a Palermo nello scorso mese di maggio. Anche il nostro giornale si è occupato nei mesi scorsi dell’avvenimento in preparazione con un ampio servizio e interviste agli organizzatori quali Adalberto Magnelli, Ino Cardinale, Lavinia Spalanca (solo per citarne alcuni).

 

aldo_cazzullo_0099pic(Riceviamo una scheda illustrativa inviataci da Ino Cardinale e Adalberto Magnelli, rispettivamente Direttore artistico e Presidente dell’Associazione culturale “Così, per… passione!”. Volentieri pubblichiamo)
In quel crudele, tragico, scenario che fu il conflitto 1915/18, sul fronte italiano, più che i re, gli imperatori, i generali, più che le tattiche, gli spostamenti, le battaglie, gli interpreti furono i fanti contadini: i nostri nonni, le loro storie: storie di uomini e di donne, di famiglie. Sono questi gli ispiratori del “racconto” della “Grande Guerra” che fa Aldo Cazzullo in “La guerra dei nostri nonni. 1915-1918: Storie di uomini, donne, famiglie”. Un racconto, non “da vincitore” o “da storico”, ma da “nipote”, recuperando, nelle testimonianze (lettere e/o diari di guerra), anche inedite, non solo vicende di sangue, bensì sussurri e grida, voci, silenzi, emozioni e sentimenti, lacrime e pianti, dolore, sogni e ricordi di quei soldati che andarono al fronte, e combatterono, e di quanti – loro familiari: mogli, genitori, fratelli e sorelle, fidanzate – rimasero a casa, aspettando con ansia il ritorno, o il non ritorno, la notizia del ferimento o paventando l’annuncio della morte.
Storie di uomini in armi, ma anche storie di donne, quelle che a svariato titolo – messaggere, spie, crocerossine, prostitute, inviate di guerra, soldatesse in incognito – furono al fronte, e quelle che sostituirono gli uomini, mostrando di saper fare le stesse cose che loro facevano, nei lavori dei campi, nelle fabbriche, nelle officine, nel guidare i tram, laureandosi, insegnando, e tennero in piedi la casa. Sembra che fu dalla guerra che (vero paradosso!) ebbe inizio la libertà per le donne.
Storie con una idea di fondo: la “Grande Guerra” fu la prima sfida dell’Italia unita; e fu vinta. L’Italia, che poteva essere spazzata via, dimostrò di non essere più “un nome geografico”, ma una nazione. Questo non toglie nulla alle gravissime responsabilità, che Aldo Cazzullo denuncia con forza, di politici, generali, affaristi e anche intellettuali, che trascinarono il Paese nel grande massacro.
Ad introdurre l’autore, Vincenzo Morgante, Direttore della testata giornalistica regionale RAI. A conversare con lui su queste storie da lui “raccontate”, sarà Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare, testimone speciale della viva esperienza dei suoi due nonni, combattenti nella Grande Guerra.
Storie che aiutano a ricordare chi erano “i nostri nonni”, di quale forza morale fossero capaci e quale patrimonio rechiamo dentro di noi. Si tratta – per spontanea comunanza di idee – delle stesse coordinate che caratterizzeranno la Mostra sulla “Grande Guerra” curata dalla nostra Associazione, che dà spazio a foto-ricordo, cimeli, documenti, lettere, cartoline, diari, testimonianze in genere, “popolari e familiari”, “di provincia”, gelosamente custoditi in casa, ereditati e trasmessi da “nonni” a “padri”, a “nipoti”.
È con riferimento al patrimonio che portiamo dentro che ci si soffermerà sulla “Resistenza”: non patrimonio di una sola fazione, o, peggio di alcuni contro altri, ma patrimonio della nazione, di tutti.
Per Aldo Cazzullo le versioni di chi ha considerato la Resistenza solo “di sinistra” (fazzoletti rossi e “Oh, bella ciao”, ecc.) o di chi ha considerato e presentato i partigiani come carnefici sanguinari, che si accanirono su vittime innocenti, i “ragazzi di Salò”, sono parziali e false. E lo dimostra raccontando in “Possa il mio sangue servire: Uomini e donne della Resistenza” la Resistenza attraverso le molteplici “storie”, accadute, vissute, che difficilmente si troveranno nei libri.
Storie di case che si aprono nella notte, di feriti curati nei pagliai, di ricercati nascosti in cantina, di madri che fanno scudo con il proprio corpo ai figli; storie di suore, “Giuste tra le Nazioni” per aver salvato centinaia di ebrei; di sacerdoti che scelgono di morire con i propri parrocchiani dicendo “…vi accompagno io davanti al Signore”; di alpini che rifiutano di cedere ai nazisti perché “le nostre montagne sono nostre”; di carabinieri che si fanno uccidere per salvare gli ostaggi; di internati in Germania che restano nei lager a patire la fame e le botte, pur di non andare a Salò a combattere contro altri italiani; di partigiani comunisti e cattolici, di monarchici e autonomi; di donne, di fucilati di Cefalonia, di bersaglieri morti, combattendo al fianco degli Alleati. Storie di atrocità che vanno da Porzûs a Codevigo, da un lato, e da Boves e Marzabotto, dalle torture della X Mas e a quelle della famigerata banda Koch.
Storie significativamente scandite dalle voci nei lager, dalle lettere dei condannati a morte – alcune di queste, selezionate dal libro, saranno lette da Gaetano Aglieri, Ino Cardinale, Irene Cavarretta, Margherita Cipriano, Piero Di Maio, Claudia Galati e Adalberto Magnelli – che reclamano un sempre rinnovato sentimento di riconciliazione nazionale, consapevoli che con il loro sacrificio sarebbe nata un’Italia migliore.
A 70 anni dalla liberazione, mentre il numero dei testimoni partecipi e diretti si assottiglia, è giusto raccontare ai giovani cos’è stata davvero la Resistenza, di quale forza morale sono stati capaci (anche in questo caso) i “nostri nonni” uniti ai “nostri padri”, salvandone in tal modo la memoria futura. (Ino Cardinale e Adalberto Magnelli)

 

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One comment on “ALDO CAZZULLO a Terrasini-Cinisi Per Parlarci della “Guerra Dei Nostri Nonni” e del “Sangue di Uomini e Donne Della Resistenza”
  1. Occasione irripetibile per confrontarsi con un attento giornalista e scrittore. Sicuramente sereno nel giudizio e nell'esposizione delle vicende storiche e sociali che tratta, frutto di approfondita ricerca.

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