SALVADOR PIZZO, “FAVARUTTARU” MADE IN SPAGNA

Salvo è un giovane terrasinese che dal 2008 vive e lavora in Spagna. Molti in paese lo conoscono, alcuni lo ricordano certamente per la sua verve e la proverbiale ironia. È felice di rispondere da Barcellona al nostro invito per raccontarci la sua esperienza da “favaruttaro” spagnolo!

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Salvo al centro, con i suoi due fratelli e le cognate

 

– di Giulia Randazzo (*)

 

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«Studia. Prendi una laurea», ti dicevano. «Se è possibile anche due … Ma si dài … abbondiamo, prenditi anche un master e il gioco è fatto».
Tutto sembrava semplice quando eravamo adolescenti pieni di speranze per il futuro, alle prese con l’imminente scelta della facoltà giusta. Ingegneria. Matematica. Lingue e letterature straniere.
Poi , dopo anni di studio matto e disperatissimo, la laurea arriva: festa, viaggi, ricchi premi e cotillon … tutto molto bello.
È il “day after” il problema, perché tra i tanti regali ricevuti, ti accorgi di aver anche preso un bel pacco: di aspettative deluse, di illusioni prontamente infrante. Realizzi che in Sicilia (e non solo) quel famoso “pezzo di carta” tanto agognato e per cui avevi sudato e pianto sui libri, non basta. Non basta (per non dire “non serve”) se non hai santi in paradiso, ammettiamolo!
Allora cosa pensi di fare? Il manovale? Non lo sai fare. Sai cosa è la legge del rotacismo consonantico, ma non sai mettere un mattone sull’altro. La parrucchiera? No. Sei capace di parlare tre lingue e conosci i sonetti di Garcilaso de la Vega, ma non hai idea di come fare uno shatush. Che cosa faccio allora? Come posso dare una svolta alla mia breve ma già deludente vita?

È sicuramente questo che è passato per la testa di Salvo Pizzo (per gli amici paesani Totò, per i barcellonesi oramai Salvador), trentaquattrenne di Terrasini, laurea in Lingue nel 2008 e da quasi 7 trapiantato a Barcellona, la città di Gaudi, della “Sagrada Familia”, per intenderci, situata nella celebre Costa Brava.

(La nostra intervista si svolge esclusivamente su Facebook, ma riusciamo perfettamente ad intenderci per via dell’amicizia decennale che ci lega e della comune esperienza in terra iberica).

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Hola Salvador! Siamo curiosi di sapere quando hai deciso di lasciare la tua famiglia, i tuoi amici e i tuoi ricordi a Terrasini per partire alla volta della capitale catalana.

Tutto è iniziato durante un viaggio a Barcellona insieme ad un amico nell’estate del 2006: qualcosa mi diceva che sarei tornato, che quella città, che definirei una Palermo ma “con le cose che funzionano”, mi calzava a pennello. Conoscevo anche la lingua, per cui esattamente due settimane dopo la mia laurea (era l’Aprile del 2008), presi questa decisione.

Quanto tempo dopo il tuo arrivo nella penisola iberica hai trovato lavoro?

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Al “Yellow Nest Hostel” di Barcelona

Sembrerà assurdo agli occhi dei miei coetanei che, sono certo, quotidianamente inviano curriculum senza ricevere risposta, ma dopo sole due settimane lavoravo come cameriere in un hotel 4 stelle. Ed era soltanto l’inizio! Ho fatto numerosi lavori, e sono stato anche nella posizione di scegliere tra diverse possibilità … e tutto soltanto presentando il mio curriculum!

DAVVERO?! Viene un po’ l’amaro in bocca a sentire le tue parole, probabilmente se fossi rimasto qui avresti speso anni a inseguire un sogno, oppure a “stalkerare” la persona “giusta”: quell’entità metà uomo e metà politico che apre molte porte e che è data conoscere solo a chi trova l’aggancio ideale … insomma, anni a cercare la “raccumannazione”.
Salvo, a parte questo aspetto certamente non secondario e su cui torneremo più avanti, quale è stata la tua prima impressione della città di Antoni Gaudi e dei catalani?

Barcellona è una città in continuo movimento, multiculturale e cosmopolita, dove tutto funziona, a partire dalla burocrazia e dai servizi, per esempio il bicing: pagando una quota annuale puoi utilizzare la bici sempre e lasciarla in qualsiasi stazione, poi i bus 24 ore e i taxi economici, spettacoli e concerti sono all’ordine del giorno, le docce e parcheggi sono gratis in spiaggia.
A Barcellona, inoltre, esiste una comunità molto vasta di italiani, c’è anche un sito di cui per qualche tempo sono stato amministratore: Italiani a Barcellona, un portale molto utile a coloro che cercano qualsiasi tipo di informazione relativa al lavoro ma non solo nella splendida città spagnola.

Altro che la nostra “Costa del Sorriso” … !
Ma nonostante tutto, cosa ti manca di più del tuo paese, a parte la tua famiglia?

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Con i suoi migliori amici di Terrasini

 

Gli amici veri di sempre, del cibo, soprattutto i sapori … Non ci crederai, ma qui una melanzana o un’arancia non hanno lo stesso sapore. Mi manca anche il pezzo al porto alle 4 di notte o il cornetto alla nutella! Mi manca la spiaggia Magaggiari, ma sono molto felice di non essere ogni sera in piazza: che monotonia!

“Barcellona città turistica”, lo si dice anche di Terrasini … ma tu dipingi un posto stupendo, dove tutto funziona, perché tutto parte dalla diversa mentalità, un diverso modo di trattare i beni culturali ed ambientali. Rispondi sinceramente: e se ti proponessero di svolgere il tuo attuale mestiere a Terrasini?

Negli ultimi anni l’ho sempre pensato, ma sono arrivato alla conclusione che se anche avessi un lavoro, non vivrei più a Terrasini o in Sicilia, ho bisogno di stimoli e lí mi sembra che si sopravviva. Se un giorno volessi avere un figlio, lo farei crescere lontano dalla Sicilia … è triste ammetterlo ma le condizioni sono migliori qui … anche per una questione di apertura mentale e propensione alla multiculturalità. E soprattutto perché non hai bisogno che di te stesso, del tuo curriculum e della certezza nelle tue capacità quando ti proponi per un lavoro. Nessuna persona o personaggio che deve frapporsi tra te e il tuo datore.

Solo chi viaggia e conosce il mondo può sperimentare l’apertura mentale, può ridimensionare o cambiare del tutto la propria visione della vita. Per concludere, Henry David Thoreau diceva: “C’è un solo tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera”. Condividi?

Sono orgoglioso della mia scelta, sono sulla buona strada verso la felicità e la realizzazione personale, ma non sono ancora vicino alla tappa finale, si può sempre migliorare. Da piccolo non avrei mai pensato di vivere all’estero, ma crescendo cominci a farti delle domande e capisci che al di fuori del paesino ci potrebbero essere delle realtà stimolanti e che ti possano aprire la mente e farti crescere spiritualmente e culturalmente a contatto con persone che la pensano in maniera differente da quello a cui sei abituato fin dalla nascita e il confronto, il senso civico e la tolleranza sono alla base della felicità.

Nella sua hit “Buon viaggio”, il cui video è stato casualmente girato a Barcellona, Cremonini canta: “Coraggio/ lasciare tutto indietro e andare/ Partire per ricominciare …”.

Hasta pronto Salvador!

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* Giulia Randazzo con questo servizio inaugura la collaborazione col nostro giornale. Terrasinese, laureata in letteratura e lingue moderne nel 2010, felicemente sposata e madre di una bambina, vive nella vicina Cinisi. Le diamo il più affettuoso benvenuto, convinti che la sua presenza arricchirà non poco “Terrasini oggi” .
La Redazione
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11 comments on “SALVADOR PIZZO, “FAVARUTTARU” MADE IN SPAGNA
  1. Bravo Salvatore!! Sapevo che prima poi saresti stato da esempio per tanti ragazzi che nella nostra triste realtà non riescono a portare avanti i propri sogni. I tuoi amici…quelli dell'infanzia, quelli veri…alcuni sono ancora quì……torna pure quando vuoi!!!!!!

  2. Salvo mi ricordo benissimo degli anni trascorsi insieme a scuola anche con Alberto Giordano e sei sempre stato un ragazzo in gamba quindi immagino che la tua scelta di partire alla ricerca di una vita migliore non è stata una scelta azzardata da parte tua ma certamente una scelta studiata con cura. Ti auguro tutta la felicità possibile e quando vieni in paese fatti sentire

    • Grazie Giusè x le tue belle parole, vediamo se possiamo organizzare la famosa rimpatriata con Alberto e altri..A presto, 😉

  3. complimenti Salvatore anche io vivo lontano da Terrasini oltre oceano,e condivido tutto ciò che hai detto.Qui mi valorizzano nel lavoro,super pagato,e tante di grazie per ciò che faccio,e anche io sono contento di non essere in piazza tutte le sere,monotonia e suono assordante.Un abbraccio amico mio.

    • Ciao Paolo, credo che vivendo fuori abbiamo esperienze simili, grazie x le tue parole..una curiosità, solo dal nome non posso capire chi sei e dato che vivi oltre oceano, non riesco a ubicarti 😉 contattami su Facebook

  4. La vita è la ricerca della felicità, e tu la stai inseguendo,ma è già dentro te, e la tua scelta di vita ne è piena testimonianza. Un abbraccio frati.

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