Terrasini-Cinisi: Giovani Tra Fervore e Torpore

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In una giornata di sole e mare ai “Magaggiari”, assisto a un insolito ma simpatico siparietto: a poca distanza da me un gruppo di amici, non giovanissimi, si scambiano battute e opinioni sulle differenze tra ‘cinisari’ e ‘favaruttari’.

-di Giulia Randazzo

Tendo con nonchalance l’orecchio, poiché l’argomento della conversazione offre spunti antropologici davvero interessanti, soprattutto per me, intrappolata da una vita in questa condizione di ‘meticcia’ cini-ttara, incongruo ma non isolato risultato dell’unione tra le due “etnie” che un tempo solevano mescolarsi in matrimoni ‘misti’, alcuni tollerati a fatica, altri un po’ meno, dando luogo a rocambolesche fuitine.

L’allegra comitiva inizia a sciorinare le bellezze naturalistiche di Cinisi e Terrasini. Da un canto un cinisaro si vanta affermando che «… anche in Germania conoscono la vacca cinisina!» (mi mordo la lingua per trattenere una risata). Dall’altro un nostro compaesano alza il tiro: «… se porti un cinisaro a Terrasini, lo vedi finalmente sorridere e rilassarsi, a Cinisi siete troppo seri!», e giù a ridere!
Per fortuna, nessuno si è offeso.

Ogni dubbio è bandito: siamo diversi. E avendo la possibilità di studiare il problema sul campo, io, come novella Levi-Strauss (passatemi la battuta, un po’ di ironia è necessaria), con una certa preoccupazione sono qui a sottolineare almeno un aspetto che certamente ci differenzia, uno in particolare, che dai cugini d’oltre … passaggio a livello dovremmo a buon diritto trarre esempio.

copertina

Terrasini 2015. Lo slogan coniato quest’anno

Chi afferma che Cinisi sia in agonia (i più dicono che esso sia un paese morto), si riferisce con tutta probabilità alle poche attività commerciali, oppure al fatto che le sere d’ E … state (oramai noi terrasinesi la chiamiamo co … sì) non sono, come le nostre, magicamente allietate dall’utilissimo sali-scendi chiazza-chiazza di massa (uomini, donne, bambini in cerca della Grande Rivelazione … cosa c’è? cosa stiamo cercando? chi siamo? da dove veniamo? Ma soprattutto … che caspita sono venuto a fare a Terrasini?), o condite dal romantico suono dei motorini smarmittati guidati da baldi sedicenni che passano le serate a bere uno, due, dieci drinks pagandoli profumatamente. Ma che volete, come diceva qualcuno “C’E GROSSA CRISIIII!”.
Questa è l’offerta turistica, questa è l’ “ESTATE”  terrasinese. Col sorriso. Amaro, quasi un ghigno.

E Cinisi quindi? Cinisi non è morta per niente.
Nella cittadina di Peppino Impastato e di Giovanni Meli, è in atto qualcosa, un subbuglio culturale: gruppi di giovani, con impegno, spirito di iniziativa, voglia di partecipazione attiva e fattiva, ma soprattutto di cambiamento vero, stanno operando sul territorio e per il territorio, dando un senso alla propria condizione di cittadino. ALTRO CHE PAESE MORTO!

PITTA

Cinisi, “Pitta la Chiazza”

È ormai nota l’attività culturale e sociale dell’Officina Rigenerazione, che insieme ad altre associazioni come il Lab900, con sacrificio e determinazione ha dato vita ad un evento agonistico e di incontro per grandi e piccoli nei weekend di giugno, il Palio dei Rioni; ricordiamo anche il Natale in Villetta e ultimamente anche il Pitta la chiazza. A questi ragazzi il rispetto e il plauso che meritano. Perché ciò che preme sottolineare è la quasi totale assenza di simili realtà nel nostro paese, a parte le tradizionali organizzazioni religiose, scout compresi, o sportive e culturali di vario tipo e di antico impianto.

i rioni

Cinisi 2015, il “Palio dei Rioni”

Ma perché? In che cosa siamo impegnati noi? Ah, si! Lamentarci! Il lamento è il nostro tratto distintivo, l’ossessivo piagnisteo, l’inutile e continua lagna distruggi neuroni sulle tasse, e la munnizza, e l’inquinamento del mare, e la salute, e “non ci sono più le mezze stagioni”, e “si stava bene quando si stava peggio”, e u signuri runa u pani a cunn’avi li renti …
E quindi? Si finisce col lagnarsi per inerzia, e la non-azione diventa consuetudine.

Ma, badate bene, il lamento è fine a se stesso se non ci si rimbocca le maniche, se non si ha intenzione di partecipare al cambiamento. Ed esso può avvenire solo se ci si espone, ci si mette la faccia l’anima il cuore per un fine comune e più alto: il bene del paese, il futuro dei nostri figli. “Future is now” diceva qualcuno, il futuro è adesso.

Siamo forse da meno dei cugini cinisensi? Non ci vuole mica una laurea in astrofisica per organizzare un evento socio-culturale, che sia esso una partita di beneficenza, un concerto di una band locale, una degustazione di vini e lettura di libri o la sagra della sfincia
Manca la voglia di fare, di dare un contributo, di inseguire un progetto e portarlo con decisione a compimento, di costruire qualcosa di concreto che sia utile alla comunità. Per negligenza, lagnusia, cu mu fa fari? oppure perché ci si vuole attivare solo se si intravede la possibilità di un guadagno o tornaconto personale, un riscontro in termini materiali o pubblicitari …? Difficile rispondere.

bar piazza

Terrasini, Piaza Duomo 2015

Mi spaventa che i giovani terrasinesi non abbiano più questa ‘spinta al fare’, all’impegno, alla collaborazione comunitaria, e che invece tutto ruoti intorno alla piazza e ai suoi bar, vero ed unico luogo di ritrovo, ma privo di spunti, di stimoli. Che essi non vogliano dare una svolta e un senso alla propria condizione di cittadini, di membri attivi della società, quand’essi potrebbero apportare un vento nuovo, nuove idee provenienti dal proprio retroterra culturale e familiare. Ognuno con le proprie capacità e disponibilità.

P.S. :
Scriveva Lucio Anneo Seneca nelle “Lettere a Lucilio”: «Preferisco l’insuccesso al disimpegno».

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8 comments on “Terrasini-Cinisi: Giovani Tra Fervore e Torpore
  1. L'importante è sapersi accontentare. Non c'è bisogno di annunci altisonanti ne di attività di un certo tipo per ottenere la certezza che la crescita culturale, sociale e politica proceda a passo spedito. Basta poco, un palio tra i quartieri, una corsa con i sacchi, un carnevale in allegria e il gioco è fatto. I giovani che si danno da fare fanno la differenza e gli apericena fanno il resto. Vengono meno le attività commerciali, poco importa, una pizza al sabato non ci mancherà, il mare è inquinato, cosa importa cos'è che non lo è. Le amministrazioni sono deficitarie, l'importante è che non manchi il fumo. Il fin dei conti sono i valori a far la differenza e noi tirando le somme possiamo affidarci a quelli bollati. Il fatalismo è la nostra forza e la nostra malattia, mai una rivoluzione, una sommossa, un granello di coscienza civica. Abbiamo vinto il palio dei quartieri, domani è un'altro giorno si vedrà.

  2. Bene Giulia, ho letto volentieri il tuo articolo/messaggio e lo trovo molto attinente al momento che la nostra Italia sta vivendo; da un lato chi cerca in tutti i modi di staccarsi dalla inutilità, dalla superficialità e diciamolo pure dall'ignoranza devastante di chi non vuole cambiare mai perchè tanto c'è chi ci pensa…. eppoi chi tira a campari e spritz vari, tanto Papà non mi dice mai no!!! Da Terrasinese apprezzo tanto i cittadini e sopratutto i giovani di Cinisi che tanto stanno facendo per cambiare faccia al paesino cosi tanto vicino a noi, ma aihme' non posso dire altrettanto bene su noi Terrasinesi, cosi intenti a lasciare che tutto scorra per non cambiare mai niente, aldilà del fatto che qualcuno ha voglia di fare ma purtroppo viene stoppato inesorabilmente da chi invece a soltanto voglia che Terrasini lentamente MUOIA!!!!

  3. Attenzione, Signor Isidoro,non cada nella trappola. Chi non vuole che Terrasini cresca vuole proprio questo, la rassegnazione dei propri concittadini. In questo modo hanno la strada spianata per fare i loro interessi. E non si preoccupi della " h ", qui stanno facendo di peggio.Vogliono mangiarsi il futuro dei nostri figli. Questo, signor Isidoro, non lo dobbiamo permettere. Suo figlio negli occhi, vorrà sempre guardarlo !

  4. Maurizio Castellano, diciamo che siamo il linea qui a Terrasini con quanto stanno facendo i nostri politici di governo in tutta Italia e comunque io non cado nella trappola e non mi rassegno in alcun modo, sono sicuro che in modo o in un'altro questa attuale classe politica che "ci siamo scelti" sarà spazzata inesorabilmente, prima o poi. E finalmente " A Riveder le Stelle "!!!!
    Per la "h" lo so che non c'è problema………avevo fame!!!!!

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