“Prove Tecniche Di Comunicazione”, Un Racconto Di Giovanni Leone

 



Un nuovo racconto di GIOVANNI LEONE ispirato alla vita familiare, ci induce a riflettere sull’isolamento dell’individuo, sul fatto cioé, che “trasmettere” non è “comunicare”. Pervasi dalle moderne tecnologie dimentichiamo spesso che la “comunicazione” è bidirezionale, mentre la “trasmissione” è unidirezionale. Ce lo ricordano le formichine con la loro vita associata.

formiche 2

 

 di Giovanni Leone

 

Che noia …! che noia …!
Quel maledetto caffè non dovevo prenderlo. Di solito non lo prendo dopo pranzo. Ma abbiamo la macchinetta nuova e quindi …

Ma che buono! ma che bello! ma che facile farlo!
Amunì,  nca tàstalu … E pigghiàmunni stu cafè.

Sigaretta sul divano, tutte le porte aperte mentre l’afa fa gargarismi nel mio soggiorno.

Pago 38 euro mensili a Sky per allietarmi delle sue trasmissioni e i suoi films e, a quanto pare, pago pure il canone Rai, sempre per lo stesso motivo. E devo dire che non ho ancora capito bene bene chi mi stia fottendo di più!
Comunque, siamo a luglio e di sport non se ne parla.

A quanto pare i mezzi di comunicazione, oggi non vogliono comunicarmi niente. Dunque apro facebook sul mio smartphone di ultimissima generazione: quindici notifiche fresche fresche. Inizio a spulciarle:

– Il sindaco acclama a gran voce di fare la differenziata (e chista è vecchia);
– Ultimo motorino elettrico a 999,99 di un rivenditore di zona (avi tri anni ca è l’urtimo);
– Damiano Randazzo ha condiviso qualcosa su “i cinisara”.
( UNSINNIPOCCHIÙ);
– Gaetano Briguglio ha condiviso qualcosa su “i cinisara”.
(a cafè );
– Damiano Randazzo e Gaetano Briguglio ripubblicano il tutto anche su “Noi di Cinisi che”  e noi di cinisi che  ce li assuppiamo quotidianamente;
Cinisi On line e Terrasini Oggi con vari articoli che si ostinano a farci pensare che non sono “testate di parte”.
(fingo di crederci).

Ho capito l’andazzo di fb.
Niente, poso lo smartphone e vado avanti con la mia insonnia.  Maledetto caffè. Mi guardo un po’ in giro: sul sofà accanto al mio c’è mia moglie che dorme con la bocca aperta (non ha voluto il caffè, scaltra lei).

Al piano inferiore mio figlio si guarda “Pippicalzelunghe” nella mia camera da letto, come un ebete, e anche lui con la bocca aperta. Per lui è nuova Pippi e sfaterei un mito se gli dicessi che oggi Pippi ha 87 anni.

Le altre mie due figlie stanno nella loro cameretta con la finestra aperta, l’aria condizionata accesa, la luce accesa, la tv accesa, hanno tutte e due le cuffie messe perché ascoltano musica dal telefonino mentre leggono. Entro nella stanza ed ovviamente li sto disturbando, dunque esco senza fiatare anche se avrei molto da ridire, ma non mi va di  fare una sceneggiata solo perché non ho una mazza da fare.

Ma rifletto sul fatto che, in una casa con 5 persone, non vi è nessuna emissione di fiato umano. Parlano solo loro, i mezzi di comunicazione.
Dunque ci riprovo, mi rimetto sul divano, ma stavolta a pancia sotto con la testa rivolta verso il pavimento che sta ovviamente a 40 cm da me. Fino a 20 minuti fa c’era solo una minuscola mollica di pane sul pavimento e l’avevo pure notata, ma adesso sono arrivate loro: i furmiculi!

formiche 3

Certo che sono veramente straordinarie … Provengono dal terreno, che per me sta a 6/7 passi, ma per loro è come una gita fuori “città”. In fila indiana, in migliaia, solo per una mollichina. “Inchia pitittu”, faccio fra me e me, ma devo ricredermi presto.

Le osservo per bene e noto, come è solito vederle incolonnate, che vanno tutti in una direzione, verso la mollichina, ma non stanno lì per mangiarla, stanno lì per trasportarla nel buco da dove provengono. Allora mi alzo, voglio andare a fondo. Carponi, ma a debita distanza, seguo il loro tragitto che si perde nel terreno. Vorrei addentrami, ma se penso che qualcuno della mia famiglia mi veda  in quella posizione a seguire le formiche, potrebbero preoccuparsi.

Dunque mi tolgo questa cosa dalla mente, ma me ne viene un’altra.
Abbiamo in casa una polverina magica per eliminare le formiche e anche se mi dispiace, poiché l’impresa delle formiche è veramente ammirevole, ne lascio cadere un po’ solo sulla mollichina e lo faccio solo per vedere la loro reazione. Ed è veramente incredibile quello che succede. Ovviamente, quelle che stavano accanto dove vi fu “l’attentato”, stordiscono e poi muoiono, ma contestualmente quelle che stanno dalla parte opposta all’epicentro dell’accaduto fanno un dietrofront frenetico e simultaneo.

Mi chiedo: ma come hanno fatto a sapere  nello stesso istante in cui ho fatto “l’attentato” a dieci metri di distanza, a capire quello che era successo?

Non credo che saprò mai la risposta, ma mi convinco che senza Tv, senza Internet, senza PC/FB/Tablet/ e altri mezzi di “comunicazione” le formiche comunicano meglio e più di noi.


 

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One comment on ““Prove Tecniche Di Comunicazione”, Un Racconto Di Giovanni Leone
  1. Eccezionale…ha colto nel segno con ironia!!Siamo continuamente online…connessi..collegati..taggati..postati..In realtà invece secondo me, vis à vis,stiamo diventando incapaci a dialogare ed è una cosa tristissima..

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