C’È UN’ALTRA MONTAGNA (di merda) CHE AVANZA!

È inutile far finta di niente. C’è quest’altra, fetida quanto la prima, quella, per intenderci, evocata da Impastato a proposito della mafia. È la montagna di merda della corruzione.

Dilaga a tal punto che, al confronto, tutto il resto (“Tangentopoli” compresa) appare come un incidente di percorso. Grillo? Renzi? elezioni vinte e perse? gli 80 euro in busta paga? la munnizza che ci tormenta (anch’essa figlia del malaffare)? le banche? i mercati? Tutte cavolate al confronto!

La corruzione non è qualcosa che non ci riguarda: l’abbiamo anche qui, dentro casa; non ne ho le prove, ma sento per certo che c’è. E come!
Oltre settanta miliardi l’anno sottratti all’economia sana del Paese. Sottratti ai giovani, ai disoccupati, ai pensionati al minimo, ai bisognosi veri e ai portatori di handicap, alle scuole, ai servizi, alla sanità. Ma ci pensiamo? oltre 70 miliardi di euro, non di vecchie lire.
In guerra c’è la fucilazione per alto tradimento quando un soldato passa al nemico. Oggi, in senso stretto, non siamo in guerra, ma è come se lo fossimo: non sono forse traditori dello Stato, non passano al nemico, coloro i quali, ministri, appaltatori, politici, magistrati, generali usano il potere per rubare e rubano per il potere? Ma che se ne fanno, poi, di tutti questi soldi? Dove li infilano? Ci pensano che un giorno moriranno senza onore, ammesso che ne abbiano mai avuto?
Il magistrato Raffaele Cantone, incaricato dal governo di predisporre azioni di contrasto al dilagante e devastante fenomeno, ha parlato di revoca degli appalti là dove dovessero emergere prove di corruzione.
Io non sono un esperto di queste cose. Non so quanto sia giusto ed efficace un simile provvedimento, ma mi suona come resa dello Stato (ammesso che ancora ci sia). Molto più semplicemente, invece, andrebbero modificate le condanne penali. Oltre a ridurre all’elemosina corrotti e corruttori, proporrei, ad esempio, la modifica del codice penale, con condanne, senza possibilità di sconti, tra i 15 e i 20 anni di galera, a prescindere dall’entità del malloppo, con processi celeri a fronte di prove certe (creare un vero e proprio gruppo di esperti magistrati, come fu per la lotta alla mafia).
Non so fino a che punto, chi ha intenzione di rubare (ma anche chi evade le tasse da una certa cifra in su) lo farebbe senza pensarci bene, sapendo di rischiare seriamente 20 anni (e non 5/6 come attualmente è) di galera per alto tradimento dello Stato. 
Chissà se la montagna non diverrebbe collina (sempre di merda, ma collina).
giuru
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