ACQUA, PESANTI PROSPETTIVE PER I COMUNI DELLA PROVINCIA


 di Sabrina Vitale
  Il 24 giugno scorso nell’articolo “La ballata dell’acqua” avevamo pubblicato una “lettera aperta” ai sindaci del Comprensorio da parte del “Movimento per l’acqua pubblica”. Nella stessa data si è svolto un incontro all’assessorato regionale e, in quella occasione, è stato stilato un documento (che pubblichiamo a parte integralmente) in cui si propone di affidare temporaneamente all’AMAP la gestione delle reti. 

Da alcuni Organi di stampa, intanto, apprendiamo che “Onda Energia” (la società siracusana che avrebbe dovuto temporaneamente gestire le reti idriche pubbliche in gran parte dei Comuni dell’ex APS) si è clamorosamente ritirata, troncando le trattative. Si chiude, dunque, un allucinante quanto scandaloso tira e molla sulla situazione dell’acqua in provincia di Palermo e si aprono altri scenari drammatici per le popolazioni interessate.
Queste, in poche battute, le motivazioni ufficiali della Società siracusana che ha cassato l’accordo con l’Ato1: «Le condizioni fuori norma degli impianti che rischiano di travolgere l’azienda in serie responsabilità penali, la rivendicazione dei titoli esecutivi alla restituzione delle reti avanzata da 10 dei 52 comuni che non permette di avere alcuna garanzia sul mantenimento e la consistenza del servizio idrico integrato e l’assenza di concrete e convergenti azioni e provvedimenti in favore della sostenibilità del nuovo gestore costringe l’azienda a rivedere i suoi propositi per i gravi rischi che l’iniziativa implica sotto il profilo penale ed economico».
La grave situazione che si prospetta, dunque, è quello del più totale marasma sociale, economico ed ambientale. Oltre 500 mila cittadini, se la politica non assumerà decisioni forti e tempestive, potrebbero così ritrovarsi senza l’erogazione idrica con le conseguenze ben immaginabili. 
MA ECCO L’IMPORTANTE DOCUMENTO DEL “FORUM MOVIMENTI ED ENTI LOCALI PER L’ACQUA PUBBLICA IN SICILIA”
«La situazione emergenziale venutasi a creare all’Ato idrico di Palermo a seguito del fallimento della società che era stata individuata come soggetto gestore del servizio idrico integrato, potrebbe essere risolta sotto il profilo emergenziale e dell’immediatezza delle soluzioni e anche sotto il profilo strategico, attraverso un affidamento provvisorio in house all’Amap di Palermo.
La gestione in capo ad Amap dovrebbe comportare preventivamente l’ingresso dentro la stessa Amap, attraverso la cessione delle relative quote da parte del Comune di Palermo, dei Comuni la cui gestione del servizio idrico verrà posta in capo all’azienda municipalizzata.
Il trasferimento del personale ex APS dovrebbe seguire in proporzione il numero di utenti acquisiti con il passaggio da Aps ad Amap.
Il Comune di Palermo che in passato ha manifestato un qualche interesse a questa soluzione subordinandola però ad un incentivo regionale nella fase di start up, potrebbe essere coinvolto attivamente abbandonando la sciagurata ipotesi di un affidamento a privato quale quella ipotizzata di recente dal Commissario provinciale  dell’Ato idirico di Palermo.
Il Comune di Palermo potrebbe a sua volta proporre a regime, assieme agli altri Comuni nuovi soci, la trasformazione della S.p.A. in Azienda speciale ai sensi del D.lvo 267/2000 in linea con il dettato della nuova legge regionale in corso di esame.
Si precisa che l’affidamento in house e/o l’Azienda speciale sono entrambe soluzioni previste da tutte le ipotesi legislative regionali in campo.
Un punto da approfondire è inoltre quello degli investimenti che in questa fase transitoria dovrebbero essere posti in capo ai Comuni stralciandoli dal Piano d’Ambito e dal montante tariffario corrispondente. Gli investimenti dovrebbero essere quelli previsti dall’ultimo POT approvato.
La tariffa in questa fase dovrebbe essere attestata nella misura corrispondente al costo del servizio e alla manutenzione ordinaria».
Forum movimenti ed enti locali per l’acqua pubblica in Sicilia
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