TERRASINI, UN PAESE CHIUSO


di Beni Giambona
Un tratto di linea ferrata della Stazione Cinisi-Terrasini
In che senso chiuso? ovviamente dalla linea ferrata Palermo-Trapani.

Tutto il nostro paese è praticamente chiuso da questo ferreo e fastidioso abbraccio; per uscirne dobbiamo attraversare i passaggi a livello della stazione di Cinisi-Terrasini, del Corso Vitt. Emanuele, di via Partinico e quello secondario di via Ralli. 

Solo nei casi urgenti, chi dovesse raggiungere Palermo, volendo “scanzare” i passaggi a livello che fossero in quel frangente momentaneamente chiusi, gli rimane un’unica e sola alternativa, cioè   prendere la via che costeggia la spiaggia, costeggiare l’aeroporto Falcone Borsellino, raggiungere, dopo otto chilometri, oltrepassando il sottopassaggio di c.da Pozzillo e finalmente raggiungere lo svincolo dell’autostrada. Certamente, questo sarebbe un bel percorso, specialmente chi ha i bambini piccoli e non ha fretta di raggiungere Palermo, potrebbe sostare davanti la rete che guarda l’aeroporto per veder decollare o atterrare gli aerei,  ciò renderebbe felici i bambini e se ne avrebbe il vantaggio di respirare delle belle boccate di ossido di carbonio, che lascerebbero gli aerei; ma si dice “per un piacere mille pene”

Chi invece vorrebbe raggiunger  le strade del lato, diciamo Partinico o Trapani, non c’è alternativa, ci si “attacca al tram” o meglio “al treno”

Volendo fare un esempio cioè vedere quello che accade ogni giorno lo vediamo come ci si trova in gabbia, specialmente chi sceglie, verso le ore tredici di andare alla scuola media a prendere i figli; vede il caos causato dalle macchine posteggiate, e neanche a farlo apposta, vedere spesso il passaggio a livello chiuso e una grande fila di macchine in attesa che passi il treno.

Anni fa, eliminando i casellanti, i passaggi a livello divennero automatici. Ma spesso e volentieri questi non funzionano, vuoi per qualche goccia di pioggia o per qualche altro motivo, si resta bloccati, come molti di noi terrasinesi abbiamo avuto la sfortuna di sperimentare.

Lo stesso discorso è valso e vale per i passaggi della stazione ferroviaria e di via Partinico.

Questa storia dura dalla fine del 1800, quando, fu costruita la linea ferrata Palermo-Trapani e si creò la stazione ferroviaria lì dov’è, dopo un lungo contenzioso con il comune di Cinisi.

A dire il vero allora il principe di d’Aumale che aveva il magazzino di vini sul lungomare di Terrasini, voleva che la stazione ferroviaria fosse costruita lì, cioè di fronte l’attuale museo di palazzo d’Aumale, dove poteva agevolmente caricare i suoi vini sui treni. Allora non se ne fece nulla, riuscì a farsi costruire la stazione ferroviaria dello Zucco vicino la sua azienda vinicola, dove poté agevolmente spedire i sui vini in Francia.

Ma questa è storia antica!

A parte tutto, bisogna riconoscere che  per coloro i quali non hanno fretta, stare fermi dinanzi a un passaggio a livello ha qualche utilità, per esempio le donne per rifarsi il trucco, ravviarsi i capelli, o fare la telefonata all’amica ecc. Invece per gli uomini, per esempio, accendersi una sigaretta o sfogliare il giornale fresco di stampa o incollarsi al telefonino, per telefonare non si sa a chi, oppure telefonare alla moglie invitandola a “calare la pasta”; per chi ama rilassarsi di più, invece potrebbe ascoltare da un cd la sua musica preferita.

Questi automobilisti che rimangono in trepida attesa sono dei grandi ottimisti, lasciano il motore acceso, sperando che i passaggi a livello riaprano presto, beandosi delle belle boccate di ossido di carbonio o cos’altro, che fa tanto bene alla salute. Qualche ecologista, pessimista, invece spegne il motore, ma si becca lo stesso i fumi delle altre macchine.

Allora che fare ?  Vogliamo aprire Terrasini al mondo?

Se questo, non dovesse avverarsi, potremmo scrivere nei nostri dépliantturistici che Terrasini è il paese del sole, del mare e di passaggi a livello.

Al momento, in mancanza d’altro, chi non volesse sopportare oltre questo fastidio, potrebbe scegliere di abitare nella libera (di passaggi a livello) Cinisi.


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