CONSIGLIO COMUNALE: TANTO TUONÒ CHE NON PIOVVE!

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Dopo il durissimo documento dell’opposizione consiliare, ci si aspettava di assistere a un dibattito infuocato. E invece …

Ieri, dalle 21:00 all’una di notte, seduto fra gli scranni dell’Aula consiliare, dove si è consumato l’ultimo frullato di parole, aleggiava una presenza invisibile, ma egualmente ingombrante: il Durissimo quanto provocatorio DOCUMENTO dell’opposizione (o di buona parte di essa).

Tutti, nei giorni precedenti, lo avevano letto e riletto quel documento dai toni un po’ provocatori (il nostro giornale lo aveva pubblicato in buona evidenza), ma nessuno ha osato riprenderlo in quell’Aula che, per due ore e mezza, si è invece attorcigliata sul punto 3 dell’Ordine del Giorno: «Gemellaggio Terrasini- Osterninburger Land (Germania)- Approvazione convenzione».
In Germania -ci dicono- pare che la stessa identica convenzione sia stata redatta, discussa e approvata in non più 15 minuti. Ecco spiegato il nostro storico ritardo!
Discussioni (con qualche fondamento), ma capziose dopo il chiarimento del sindaco; interventi logorroici, ripetitivi e in certi momenti mortificanti!

E sulla presunta perdita dei “cantieri di servizio”?  Appena un larvato riferimento, quasi ad apertura, da parte del consigliere di opposizione Nunzio Maniaci, colui che nei giorni scorsi aveva opportunamente o inopportunamente (quando sarà stabilito?), sollevato il problema. Poi silenzio!

E infine ancora sulla mensa della Scuola materna Gianni Rodàri (defalcazione della retta per i giorni non goduti della mensa: richiesta giusta ed equa da parte di numerosi genitori, approvata all’unanimità). Ma anche qui il populismo demagogico di deamicisiana memoria è stato sparso ai quattro … fumi.consiglio 3

Dunque solo fuoco di paglia … fumo! E sì, perché quando alla grancassa seguono le fumate nere, significa che non si ha una vera strategia, non un progetto; si va a tentoni a colpi di documenti-spot discutibili più nel metodo che nel merito. E poi?

Non c’è niente di peggio per gli emittenti -come in questo caso- di una dichiarazione di guerra rimasta a mezz’aria. Ecco perché Cucinella -nonostante tutto- resiste; ecco perché un preavviso di guerra strozzato da chi lo aveva generato, rischia di diventare un boomerang.

L’azione politica, sia quella di governo ma soprattutto quella di opposizione, dovrebbe innanzitutto svolgersi in aula. È quello infatti il primo luogo -tra le mura istituzionali- dove il dibattito politico dovrebbe avere vita. Perché il dibatto politico non è un chiacchiericcio da piazza, ma serve a indirizzare l’azione amministrativa che interessa la vita di una comunità.

Se tutto invece rimane fuori dalle sedi istituzionali si annulla la sostanziale differenza tra l’opposizione consiliare e quella extra consiliare, anche quest’ultima, tra l’altro, ridotta ormai in un imbarazzante e sintomatico silenzio.

 

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